L’esperienza chiamata deja vu ha una realtà propria, perché questa non è la prima volta che vivi; hai visto molte vite, molte morti. E, naturalmente, in migliaia di vite è semplicemente impossibile non venire negli stessi posti, incontrare gli stessi volti… Vedere un certo albero e sentire di aver visto esattamente quell’albero prima. La sensazione è assolutamente certa, senza alcun dubbio, non la stai immaginando: hai già visto una certa persona prima, o sei già stato in una situazione prima, in ogni minimo dettaglio.
È una sensazione molto strana; qualcuno ha le vertigini. E, a meno che tu non abbia l’idea della reincarnazione, il deja vu non è spiegabile. Arrivi in una città e all’improvviso senti di essere stato qui prima. Sai che se vai a destra raggiungerai il fiume e se vai a sinistra raggiungerai la stazione ferroviaria – ci provi e scopri che raggiungi il fiume o raggiungi la stazione ferroviaria! Riconosci gli alberi lungo la strada, riconosci il fiume; è come se l’avessi visto in un film o forse in un sogno.
Non l’hai visto in un film; né in un sogno. L’hai visto in un’altra vita.
Sei pieno di tutti i ricordi di tutte le tue vite passate. È solo la misericordia dell’esistenza che continua a chiudere ogni capitolo: nel momento in cui muori, i ricordi di quella vita diventano un capitolo chiuso. Una vita è abbastanza per farti impazzire. Se potessi ricordare molte vite non troveresti una sola persona che non sia pazza – perché la donna che ora è tua moglie era tua madre nella vita passata, o tuo figlio o l’uomo di cui sei innamorata era una donna che hai ucciso tu nella vita precedente; e ora stai di nuovo entrando nella stessa trappola, in modo diverso. E se ti ricordassi tutto, le cose diventerebbero molto complicate.
A volte succede che un bambino riconosce perfettamente membri della sua famiglia i quali, in una vita precedente, hanno avuto altri rapporti di parentela con lui. È solo accidentale; succede di rado. Per qualche strana natura, una piccola crepa è rimasta aperta e i ricordi della vita passata continuano a inondare la mente presente.
Deja vu è un piccolo frammento del passato, che in qualche modo entra nel tuo presente. È una realtà. E questi sono i fatti: i deja vu, ricordi di vite passate che sono state confermate molte, molte volte, rendono la teoria della reincarnazione non solo una teoria religiosa ma un fatto scientifico.
Il problema è che tutto il progresso scientifico sta accadendo in Occidente, dove una sola vita è il concetto accettato, quindi sono tutti pregiudicati dall’idea di una sola vita. Ma il mondo sta diventando più piccolo ogni giorno.
Accettare il fenomeno come un fatto
Prima o poi, la scienza dovrà prendere nota del fenomeno, perché è così essenziale per la crescita umana, per la meditazione, per trasformare la coscienza – perché se riesci a ricordare le tue vite passate, diventa una prova che c’è un futuro dopo la morte. Il ricordo delle vite passate dimostra anche che dopo la morte sarai qui in una forma diversa, con un nome diverso.
La scienza, prima o poi, dovrà prendere in esame la questione e lo farà: inizierà a muoversi in quella direzione quando si svincolerà definitivamente dall’ingerenza del potere religioso…
Nulla muore, è un dato di fatto; tutto continua, cambiano solo le forme. Perché dovrebbe essere altrimenti per quanto riguarda la vita?
La ruota
Se le persone diventano consapevoli di aver vissuto lo stesso tipo di vita migliaia di volte, di aver corso per migliaia di vite dietro a potere, denaro… Se ciò diventa scientificamente supportato, avrai grandi difficoltà a ripetere gli stessi stupidi errori. Hai giocato abbastanza: è tempo di cambiare, è tempo di espandere la tua coscienza; è tempo di andare oltre questo circolo vizioso di passare da una vita all’altra, ancora e ancora come una ruota.
La carta dei Tarocchi che raffigura la ruota, intende proprio questo. I maestri della Tradizione Ermetica avevano una certa idea alle spalle: ricordarti di non continuare a muoverti come una ruota meccanica. E quando parlavano di rinuncia non stavano dicendo di rinunciare al mondo, stavano dicendo di rinunciare a questo movimento simile a una ruota.
Ma è stato frainteso, male interpretato e la gente ha iniziato a rinunciare al mondo e andare in montagna, nelle grotte e nei monasteri. E forse erano andati nei monasteri anche nelle loro vite precedenti! Fa parte della ruota: quei monasteri, quelle montagne, il ridursi in miseria. Che tu viva nella ricchezza o vi rinunci, fa tutto parte della ruota.
Rinunciare alla ruota
Rinunciare alla ruota è un fenomeno totalmente diverso. Significa che tutto ciò che hai fatto finora è stato fatto per incoscienza. Ora è il momento di essere maturi e iniziare a fare cose per coscienza. Agire con consapevolezza; hai agito abbastanza sotto l’influenza dell’incoscienza.
Questa ruota della reincarnazione è dovuta all’incoscienza. Una volta che diventi consapevole, vedi che non ha senso: hai raggiunto il successo molte volte, ma qual è il punto? La morte arriva e cancella tutto. È quasi come fare castelli nella sabbia: arriva il vento, arrivano le onde e il castello non c’è più. E inizi a fare un altro castello… ancora e ancora succederà la stessa cosa.
È di fondamentale importanza per la scienza non ignorare il fatto dell’esperienza di milioni di persone. Non è una superstizione. È uno di quei misteri della vita di cui restiamo inconsapevoli. Una volta che la scienza inizierà a scoprire cause ed effetti… troverai un grande cambiamento nel tuo atteggiamento verso le cose e la tua attenzione cambierà; il tuo focus sarà concentrato su come uscire da questa ruota. Questa ruota è la tua schiavitù. E uscire da questa schiavitù è stato l’unico desiderio dei cercatori di verità e libertà.
Una volta che ti sei reso conto che il tuo essere può rimanere nell’universo senza alcun corpo e nessuna forma, tutti i tuoi sforzi saranno mirati a come raggiungere quella grande libertà. Libertà dal corpo, libertà dalla mente, libertà da qualsiasi tipo di catena intorno a te, libertà dalla forma – solo una pura coscienza.
Incoscienza vs. Consapevolezza
Un ragazzo, preso dalla smania di incontrare la fidanzata, passò a tutta velocotà con il rosso e si schiantò contro un’altra macchina. Si precipitò sull’altro veicolo e scoprì che il guidatore era un prete. “Buon Dio, figliolo”, disse il prete gravemente scosso, “mi hai quasi ucciso!”
“Mi dispiace davvero reverendo”, disse il giovane, prendendo una bottiglia dalla macchina. “Beva un po’ di questa grappa, l’aiuterà a calmare i nervi”.
Il sacerdote riconoscente deglutì un po ‘di grappa e poi riprese a gridare: “Cosa pensi di fare?” Chiese. “Sono fortunato ad essere vivo!”
“Oh, padre”, rispose il ragazzo, “mi dispiace. Sono certo che si sentirà molto meglio dopo aver bevuto ancora un po’ di grappa”.
Il prete bevve ancora alcune robuste sorsate di liquore e poi chiese: “Tu non bevi?”
“No grazie io non bevo padre” disse il giovanotto. “Mi limiterò a sedermi qui e ad aspettare la polizia.”
Questa è la differenza tra un uomo di consapevolezza e uno d’incoscienza. Ora il ragazzo è in una buona posizione: la polizia se la prenderà con il prete per essere ubriaco alla guida!
Puoi esistere come essere incosciente – sei esistito in quel modo fin dall’inizio – oppure puoi esistere come essere cosciente. Come essere cosciente, tutte le tue azioni sono destinate a cambiare. La tua vita avrà un sapore diverso. Le tue azioni avranno obiettivi diversi. E tutto messo insieme, avrai solo una dimensione: come liberarti dalle azioni meccaniche, dalla prigione degli schemi; come essere assolutamente cosciente e rompere tutte le catene.
La meditazione non sarà altro che una metodologia per preparare il terreno e farti saltare dall’incoscienza alla coscienza. E questo è il più grande salto quantico.