In qualche misura abbiamo tutti bisogno di affetto nelle relazioni – il che significa semplicemente che, nei momenti difficili, abbiamo bisogno di più sostegno emotivo del solito. A tutti piace essere compresi, sostenuti, amati e accettati.
E ‘OK chiedere aiuto – a volte. E va bene così. Eppure, essere eccessivamente bisognosi – troppo impegnativi, appiccicosi , fastidiosi, fragili – può significare guai per un rapporto.
Una persona dovrebbe essere in grado di stare in piedi da sola, tollerare la solitudine e gestire la propria indipendenza senza aggrapparsi continuamente a qualcuno. Il modo in cui esprimiamo i nostri bisogni ha molto a che fare con la nostra personalità, il nostro stile comunicativo, come abbiamo imparato a relazionarci con i nostri genitori e come emotivamente disponibili erano … o no.
Le persone con tendenza a sviluppare attaccamento emotivo ansioso, presentano alcune caratteristiche tra cui:
• Ridurre al minimo o negare le proprie esigenze per aiutare gli altri e per riempire i loro vuoti emotivi in un modo che spesso diventa manipolativo.
• Cercare ossessivamente conferme sull’amore del partner e osservare ogni suo gesto come indizio di un eventuale suo disamoramento.
• Lasciarsi sopraffare dalle emozioni ricorrendo a svariati espedienti, anche drammatici, per attirare l’attenzione del partner.
• Insicurezza e ipersensibilità a qualsiasi anche piccolo inconveniente.
• Genitori (o un genitore) incoerenti e discontinui nel processo educativo. Questo crea tensione e ansia generalizzata che si ripercuote nelle relazioni.
Questi comportamenti lasciano spesso il partner emotivamente sfruttato e sopraffatto dalla loro indigenza. Non solo, le persone ansiose tendono ad agire in modo da convalidare le loro paure e a fare in modo che si materializzino, come ad esempio fare di tutto per allontanare il partner per poi accusarlo di non essere più innamorato.
Relazionarsi con una persona che mostra dipendenza affettiva è sempre molto difficile. Ogni tentativo di tranquillizzarla o rassicurarla è inutile. Sembra che il loro bisogno di conferme sia insaziabile.
Sei a rischio di sviluppare dipendenza affettiva? Per scoprirlo poniti queste domande:
1. Guardi la persona che ami come la tua unica fonte di felicità?
2. Cerchi nel partner continue rassicurazioni e convalide? E anche quando le ottieni il loro effetto dura poco?
3. Provi un senso di abbandono se il tuo partner non è sempre immediatamente disponibile?
4. Provi disagio e irritazione se il tuo partner non agisce o reagisce in base alle tue aspettative?
5. Ti ritrovi spesso a conversare con il tuo partner sull’eventualità che lui / lei potrebbe lasciarti o su un suo ipotetico tradimento?
6. La tua relazione rappresenta il centro del tuo universo? E il tuo rapporto con gli altri amici o la famiglia / figli?
7. Provi fastidio o gelosia se il tuo partner fa qualcosa senza coinvolgerti?
8. Trovi particolarmente difficile gestire la solitudine?
Se hai risposto sì alla metà o più delle domande, è molto probabile che tu abbia una forte tendenza a sviluppare dipendenza affettiva e che i tuoi rapporti falliscano; non tanto per colpa del partner, ma per il tuo comportamento votato a dare corpo alle tue paure.
Guarire dalla dipendenza affettiva è possibile. Il primo passo consiste in un atto di umiltà e prenderne consapevolezza. Segue poi una serie di strategie per ritrovare equilibrio interiore e autosufficienza emotiva.
E’ sempre bene ricordare che far sentire una persona totalmente responsabile della tua felicità, è il modo più rapido per allontanarla e perderla.