Patanjali Yoga Sutra 4

Tranne che nella condizione di testimone, in tutti gli altri stati, sei identificato con la mente. Diventi un tutt’uno con il flusso dei pensieri, diventi uno con le nuvole: a volte con la nuvola bianca, a volte con la nuvola nera, a volte con una nuvola piena di pioggia, a volte con una nuvola vuota ma, in ogni caso, diventi uno con il pensiero, diventi uno con la nuvola e ti manca la purezza del cielo, la purezza dello spazio. Ti oscuri, e questa opacità si verifica perché ti identifichi, diventi uno.

Arriva un pensiero. Hai fame e il pensiero lampeggia nella mente. Il pensiero è semplicemente che c’è la fame, che lo stomaco sente fame. Immediatamente ti identifichi; tu dici: “Ho fame”. La mente è piena del pensiero che la fame è lì; ti sei identificato e dici: “Ho fame”. Questa è l’identificazione.

Anche Patanjali sente la fame, ma Patanjali non dirà mai: “Ho fame”. Dirà “Il corpo ha fame”; dirà: “Il mio stomaco ha fame”; dirà: “C’è fame, sono un testimone, sono venuto a testimoniare questo pensiero, che è stato infiammato dal ventre nel cervello, che” ho fame “.” Il ventre ha fame; Patanjali resterà un testimone. Tu invece ti identifichi, diventi uno con il pensiero.

Quando la mente cessa, tu sei stabilito nel tuo essere testimone. In altri stati, eccetto questo, ci sono identificazioni. E tutte le identificazioni costituiscono il samsara; loro sono il mondo. Se sei nelle identificazioni, sei nel mondo, nella miseria. Se hai trasceso le identificazioni, sei liberato. Sei nel nirvana. Hai trasceso questo mondo di miseria e sei entrato nel mondo della beatitudine.

E quel mondo è qui e ora – proprio ora, in questo preciso momento! Non devi aspettare nemmeno un momento. Diventa semplicemente un testimone della mente e sei entrato. Identificati con la mente e ti sei perso. Questa è la definizione di base.

Bisogna raggiungere uno stato di non-mente: questo è l’obiettivo.