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Salve,
mi permetto di scriverle nonostante io sappia che l’argomento da trattare sia molto delicato e ampio e che servirebbe una seduta con un esperto, non una mail.
In ogni caso ho deciso di scriverle perché alcuni giorni fa ho letto un suo articolo sulle vite passate e ciò che può portare a pensare di aver vissuto precedentemente (https://www.spazioazzurro.net/20200703/ipnosi-regressiva/vite-passate-anima-reincarnata-molte-volte). Sono sempre stata un po’ scettica sotto questo punto di vista, ma quando, leggendo il suo articolo, ho scoperto che il desiderio di tornare a casa, fra le tante cose, può significare di avere un’anima che sta per completare il suo ciclo e desidera tornare alla fonte, non ho più smesso di pensarci.
Ho letto però che questo bisogno di tornare a casa è spesso accompagnato da una diffidenza verso la vita sulla terra, e questo non è il mio caso, ma tutto il resto sì.
Ho avuto un buon rapporto con mia mamma fino ai 7 anni circa, dopodiché ci siamo un po’ distaccate, ma è da quando ne ho memoria (dai 3 anni), quindi quando ancora avevo un bel legame con mia mamma, che cerco una figura materna in altre persone. La mia è sempre stata una continua ricerca di qualcuno che per me fosse casa, come se la mia famiglia non lo fosse mai stata. L’ho sempre fatto con maestre, professoresse e in generale persone adulte, ma sempre donne. Sono una persona affettuosa, a differenza dei miei genitori a cui non do un abbraccio o un bacio da almeno dieci anni (ne ho 18), e ho sempre cercato questa vicinanza fisica nelle persone che ho elencato sopra.
Come ho già detto, è una cosa che ho sempre fatto, da quando avevo un bel rapporto con i miei genitori, a quando c’è stato con loro un distacco fisico, e ancora adesso dopo tanti anni continuo a farlo. La mia è proprio una continua ricerca di una persona che in parte mi sembra di conoscere, come se l’avessi conosciuta prima di nascere, che potrei avere perso con la mia nascita, ma sembra quasi un legame “eterno” che va oltre a una possibile morte e rinascita.
Nonostante io l’abbia sempre fatto, è principalmente da due anni che mi sento profondamente legata all’idea di “casa”, di una persona che possa esserlo per me che non siano però i miei genitori. Non so so se riuscirei mai a spiegare in che modo io ci sia legata e sicuramente non riuscirò a farlo via mail, ma in generale mi sento come se crescendo io mi ci affezioni sempre di più, a tal punto da starci male abbastanza spesso perché sento il vuoto che mi ha lasciato una cosa che non ricordo di aver vissuto e a tal punto che ho deciso di tatuarmi il simbolo della casa il mese prossimo.
Ho cercato di riassumere il significato che “casa” ha per me, credo di aver fatto confusione e aver sovrapposto molti temi, perché le ho parlato del fine del ciclo dell’anima che troverebbe una “casa” dopo questa reincarnazione, e allo stesso tempo le ho detto che la mia è una ricerca di una persona umana che è come se avessi già conosciuto. Me ne rendo conto e mi scuso, ma so veramente poco di questo argomento e queste cose che ho scritto sono state sempre racchiuse in me e non è stato facile metterle per iscritto.
Per quanto riguarda tutto il suo articolo sull’argomento delle vite passate, io mi ritrovo anche per un sogno ricorrente che facevo da piccola, per i deja vu, la grande empatia, la capacità di leggere le persone e per l’anima “evoluta”. Vorrei capire, quindi, se il mio caso potrebbe essere collegato alle vite passate e alla fine del ciclo dell’anima, oppure se è da collegare a un’altra cosa, che potrebbe essere un trauma o semplicemente un mio forte desiderio di una “vera” figura materna.
Aggiungo che ho preferito inviarle una mail perché avendo lei lo studio a Torino, sarebbe stato troppo lontano per me raggiungerla lì e quindi fissare un appuntamento, soprattutto data la situazione della pandemia.
Spero di non aver dimenticato niente,
la ringrazio anticipatamente per l’attenzione e spero in una sua risposta.

Buonasera [anonimo], come giustamente ha premesso, senza un’approfondita e attenta analisi della Sua situazione attuale mi è davvero difficile darLe una risposta precisa. L’unica cosa che posso fare, alla luce di ciò che mi ha raccontato, è azzardare due chiavi di lettura.

La prima ipotesi è che i Suoi genitori naturali sono persone che, in una vita precedente, hanno contratto un pesante debito karmico nei Suoi confronti e hanno “dovuto” averLa come figlia in questa vita per scontare il debito. Potrebbe anche darsi che il debito lo abbia contratto Lei nei confronti dei Suoi genitori. Al di là di questo, ora che i conti sono pareggiati, il legame che vi univa si è notevolmente indebolito. Ora Lei potrebbe essere alla ricerca della persona che, sempre in una vita passata e sempre a causa di questo debito karmico, potrebbe aver perso e sofferto molto per questo abbandono.

La seconda ipotesi è che Lei rientra nel profilo di tipo “Quattro” delineato dalla psicologia tradizionale Sufi. Questo profilo psicologico è caratterizzato da una forte e persistente sensazione che alla vita manchi qualcosa o di aver perso qualcosa di importante. Si trova spesso a pensare in termini di “se solo avessi” o “se solo potessi”. La tendenza a idealizzare La porta a focalizzarsi sul meglio di ciò che è assente e sul peggio di ciò che è presente. Incline all’analisi e all’introspezione è fortemente attratta da tutto ciò che è intenso e drammatico. E’ anche attratta da ciò che è irraggiungibile e tende a coltivare “relazioni provvisorie” nell’attesa che arrivi il grande amore o la grande occasione. Il forte impulso a trovare una persona che La faccia sentire a “casa”, compensando il senso di perdita o mancanza, potrebbe venire da questo.

Come ho già accennato queste sono solo due delle possibili spiegazioni e non necessariamente LA spiegazione. Spero comunque di averLa aiutata a fare un po’ più di chiarezza sulla Sua attuale situazione.

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