Il termine “Démone” viene dal greco “Daimon”. L’etimologia di questa parola è tuttora incerta. La più accreditabile è la derivazione dal verbo daiomai, che significa dividere.
Nella scuola esoterica, infatti, la “Démone” non è affatto un’entità bensì una funzione. E’ la funzione attraverso cui la Coscienza Universale indifferenziata si divide per conoscere se stessa.
Questa scissione è necessaria in quanto un’Unità indifferenziata non potrebbe mai conoscere se stessa se non guardandosi dall’esterno, o comunque riflettendosi in se stessa. E l’unico modo per fare ciò è scindersi.
Per comprendere meglio la funzione “Démone”, in termini fisici, dobbiamo pensare ai sogni. Durante la fase di sonno con sogni, la “Démone si riproduce in scala ridotta nelle nostre menti. Nel sogno la mente, pur essendo una, appare scissa in due: una metà produce lo spettacolo del sogno, l’altra metà lo percepisce e lo vive.
Da questa evidente analogia deriva il famoso assioma esoterico “come in alto così in basso“. Ed è anche il motivo per cui le risposte a molte domande le otteniamo dopo una notte di sonno: da quella scissione della mente spesso scaturiscono conoscenze intuitive.
La Démone e il libero arbitrio
L’essere umano però è dotato di libero arbitrio e, sempre in scala ridotta, può utilizzare la funzione Démone a suo piacimento.
La può usare per produrre ulteriore frammentazione; quindi sprofondare in reami, densi e oscuri, di identificazione con la molteplicità dello spettacolo cosmico. E’ qui che la funzione Démone assume il significato popolare del termine: ovvero di qualcosa che produce il tormento e la sofferenza caratteristici di un’identificazione patologica con l’ego e il mondo fisico.
Oppure la può usare per un ideale, chiamiamolo così, di “reverse engeneering”: un percorso a ritroso dove il traguardo è la riunificazione con la Coscienza Indifferenziata. In questo caso perveniamo al vero significato della parola re-ligione: ovvero ri-legarsi all’Unità . Quello che nel gergo occidentale viene definito “gnosi“.