Nota del redattore: prima di tutto vogliamo ringraziare questa nostra Lettrice, che ha scelto di rimanere anonima, per aver condiviso la sua storia. La morte è una parte della vita e quando si parla di reincarnazione, diventa ancora più evidente. Nel seguente racconto la nostra Amica si interroga se il nipote possa essere la reincarnazione di suo figlio scomparso all’età di 5 anni. Non è così raro, come si potrebbe pensare, che i bambini si reincarnino nella stessa linea di sangue. Abbiamo documentato molti casi come questo nel nostro lavoro.
La nostra risposta a questa donna è che, sì, la reincarnazione è una possibilità e potremmo arrivare a dire la migliore possibilità per spiegare i comportamenti di suo nipote. I bambini ricordano sempre meno delle loro precedenti esperienze di vita mentre crescono, quindi ora è un buon momento per fare domande semplici come “cosa vuoi realizzare in questa vita?” E “perché ci hai scelto come tua famiglia?”. Ottenere risposte a domande come queste può aiutare i genitori e i nonni a soddisfare i bisogni più profondi del loro bambino – la sua anima ne ha bisogno. E non c’è niente di più bello di questo.
Ecco la storia che ci è stata inviata via email …
Il mio primo figlio (Claudio) è rimasto ucciso in un incidente all’età di 5 anni. Due anni più tardi ho adottato una bambina, dopo che i medici mi avevano detto che non avrei mai più potuto rimanere incinta. Ma, nonostante questo, tre anni dopo ho dato alla luce il mio secondo figlio.
Quando il mio primo figlio è morto, ho appeso nel mio soggiorno una sua foto ingrandita, scattata pochi giorni prima dell’incidente.
Il mio secondo figlio, quattro anni fa, mi ha dato il mio primo nipotino – un maschietto. Il giorno in cui è nato, sono rimasta scioccata dall’impressionante somiglianza con Claudio. Qui devo precisare, tra l’altro, che i miei due figli hanno avuto padri diversi.
La scorsa estate mio nipote e io stavamo pranzando quando, per sbaglio, mi ha chiamato mamma invece di nonna. Ho riso e ho detto “Ma no tesoro, sono tua nonna”. Mi ha puntato il dito contro e, con fermezza, ha dichiarato: “sei mia madre!” Gli ho detto di no, che ero la mamma di suo padre mentre cercavo di sdrammatizzare la cosa.
Quando arrivammo in soggiorno, indicò la foto di Claudio e disse: “sono io quando diventerò più grande”. Gli ho detto di no, “quello è il fratello di tuo padre”.
Mi ha puntato il dito contro e ha detto: “ero in due pance della mamma”. Gli ho detto, no, che è stato nella pancia di una sola mamma. Puntò di nuovo il dito e disse con estrema convinzione: “tu sei mia mamma quando ero più grande”.
Questo è successo tre volte. Quando gli chiesi quale fosse il nome di sua madre, diede il nome di mia nuora. Ho chiesto, qual è il nome dell’altra tua mamma? Ha detto che non conosce il suo nome … ancora.
Qualche settimana dopo mi ha detto che aveva qualcosa da dirmi. Ho detto d’accordo. Poi mi ha detto che mi vuole molto bene, moltissimo e vuole vivere con me. Gli ho detto che vive con i suoi genitori. Mi ha detto che non vuole mai che io muoia perché mi vuole troppo bene. Poi ha detto che conosce Marta (la sua altra nonna), che vuole bene anche lei, ma il suo amore per me è speciale.
Sta ancora dicendo che era nella pancia di due mamme e che era qui prima, quando era più grande.
Ma la cosa strabiliante è che ha lo stesso viso del mio defunto figlio. Anche statura, gestualità, corporatura… Tutti quelli che hanno conosciuto il mio primo figlio lo riconoscono.
Mi chiedo come un bambino di quattro anni possa esprimersi in questi termini. E perché pensa che il ritratto sia di lui quando diventerà più grande?
Il colore preferito del mio primo figlio era arancione. Così anche per mio nipote. Quando chiedo perché ama le cose di colore arancione, lui risponde “non so perché, lo faccio e basta”.
Mi piacerebbe tanto avere una spiegazione su cosa sta succedendo…