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Solo una persona su 20 ci riesce ma perché?

Perché solo una su 20?

Uno dei concetti più interessanti in cui tutti prima o poi ci imbattiamo nella nostra vita è quello di “karma”. In effetti, il karma è un insegnamento talmente importante da essere presente in molte delle principali religioni del mondo, come il Buddismo, l’Induismo e il Taoismo. Ma cos’è davvero il karma e come influisce su di te? Esiste veramente un karma buono e uno cattivo? È possibile cambiare il proprio karma o addirittura riscriverlo? Perché solo una persona su 20 riesce a realizzare lo scopo della vita?

Prosegui nella lettura e, insieme, daremo una risposta a queste domande.

Cos’è davvero il karma e come influisce su di te?

Karma significa essenzialmente che questo è successo perché è successo quello. In altre parole, il karma è la legge di causa ed effetto. Il karma può essere definito anche attraverso la terza legge di Newton:

“A ogni azione corrisponde una reazione uguale o contraria”.

Anche il cosiddetto “Effetto Farfalla” supporta l’idea del Karma: ogni singolo evento della vita ha un effetto a catena nel tempo, non importa quanto piccolo. Quindi, secondo la legge del karma, ogni pensiero, sentimento, desiderio, scelta, azione e reazione che abbiamo, ha un qualche tipo di impatto sul nostro futuro. E non solo di questa vita.

Ciò significa che il luogo in cui ti trovi ora, la famiglia in cui sei nato, le persone che incontri, i bei momenti e i brutti momenti che sperimenti nell’arco della tua vita attuale, sono il risultato diretto dei tuoi pensieri, sentimenti e decisioni passate – o karma.

Esiste veramente un “Karma buono” e un “Karma cattivo”?

Hai mai sentito l’espressione “chi la fa l’aspetti”? Certo che sì. In pratica è un modo moderno per dire: “Guarda quel poveretto, ha avuto ciò che si meritava”. Ed è proprio così. Le nostre decisioni determinano il nostro destino.

Ma esiste davvero un karma “buono” e uno “cattivo”?

Sì e no.

Soggettivamente alcune situazioni della vita possono essere viste come buone (cioè comode e piacevoli) o cattive (ovvero scomode e poco piacevoli). Ma il punto è che le nostre definizioni di “buono” e “cattivo” dipendono da chi siamo, da cosa crediamo e da come percepiamo la vita. Sono molto mutevoli e soggettive.

Ecco un esempio. A causa di sistemi di credenze bloccanti sull’amore, una persona si ritrova a vivere una relazione malsana all’insegna della sofferenza, del tradimento e dell’umiliazione. Una relazione nella quale sembra essere intrappolata. All’esterno i suoi amici sono dispiaciuti per il suo “cattivo” karma. Ma un giorno, finalmente, riesce a togliersi da quella relazione, a lasciar andare le vecchie credenze sull’amore e a riprendere in mano la propria vita. Questa persona ora è grata per il suo karma che le ha insegnato il coraggio e il rispetto di sé. Chi ha ragione e chi ha torto? Il karma di questa persona era “buono” o “cattivo”?

Un altro esempio… Un ricco e cinico uomo d’affari si scontra frontalmente con la sua auto. Finisce per uccidere l’altro guidatore e perde permanentemente una gamba. La famiglia dell’uomo è scioccata e rattristata dal suo “cattivo” karma. Ma dopo essersi ripreso dall’esperienza di pre-morte, l’uomo vive un risveglio spirituale. Vede la sua guarigione come una seconda possibilità e dedica il resto della sua vita ad utilizzare le sue abilità per creare ricchezza con maggiore attenzione al bene comune. Il karma di quest’uomo era “buono” o “cattivo”?

Questo è il problema delle etichette. Quando si parla di karma, non esiste un karma oggettivamente buono o cattivo. Soggettivamente il nostro karma può avere l’aspetto di essere “buono” o “cattivo”. Ma alla fine il karma è il karma. E’ un modello matematico che svolge semplicemente il suo lavoro. Non ha un’etichetta intrinseca che non sia quella che gli diamo noi.

Questo ci dà la possibilità di lavorare con il nostro karma, di decifrare i messaggi che porta con sé e di cambiare il nostro destino, indipendentemente da quanto lo percepiamo come “negativo”.

Il che ci porta al prossimo argomento…

Posso cambiare il mio Karma?

In breve, la risposta è sì. Sì, puoi cambiare il tuo karma.

Purtroppo il karma viene spesso confuso con la falsa idea di un destino fisso. Invece, il karma ha più a che fare con un accumulo di tendenze, meccanicità e abitudini che possono “bloccarci” in determinati modelli di vita o schemi di comportamento compulsivi e poco funzionali.

È facile rimanere imprigionati dal nostro karma e pensare che la causa di esso si trovi “là fuori” e fuori dal nostro controllo quando, in realtà si trova DENTRO DI NOI e sotto il nostro controllo. Cercare le risposte alle proprie sofferenze nel mondo esterno e dare la colpa a misteriose “forze karmiche” che hanno il solo scopo di dannarci per l’eternità, è solo un altro modo per evitare di auto-responsabilizzarsi.

Non esiste un sistema di punizione esterno. Non siamo bambini. Il karma non è un modo per “punirti”. È una legge naturale dell’universo che scaturisce spontaneamente dalle tue azioni.

Sei l’unico responsabile del tuo karma. Tu lo hai creato e tu puoi cambiarlo. Sì, è possibile fissarsi in uno schema rigido di pensieri e credenze. Ma queste abitudini mentali possono essere spezzate.

Forse in questo momento ti starai chiedendo: “E il mio passato? Ho fatto tante cose brutte. Posso davvero cambiare il mio karma ora?”.

Certo che puoi. La vita ti offre infinite possibilità di redimerti. Perché pensi che le grandi tradizioni spirituali mettano a disposizione così tanti mezzi per riconnettersi con se stessi e la propria anima? Riconoscere, comprendere e trascendere ciò che ci ha portati a vivere il nostro presente è un potente strumento spirituale.

Un’altra teoria impropria del karma, apparentemente innocente ma di cattivo gusto, è quella di sostenere l’idea di essere “premiati” per essere stati gentili con gli altri. Io la chiamo “raccolta punti karma” come i punti spesa che si fanno al supermercato. È un po’ come l’idea cristiana di convertire altre persone alla fede per ottenere “punti per il paradiso”. È altrettanto nauseante.

È naturale essere gentili e fare del bene perché ci fa sentire bene. Ma dare agli altri solo per ricevere è come offrire un panino ad un affamato e aspettarsi che questi venga poi a cucinare a casa tua.

Certamente, la legge karmica segue il principio del “simile produce simile”. Sì, la tua vita migliorerà se tratterai gli altri con rispetto. Ma il punto non è agire in base a un tornaconto (questo per quello), bensì in base alla gioia e all’amore senza condizioni nel momento presente.

Perché solo una persona su 20 riesce a realizzare lo scopo della vita?

Si sente spesso parlare di scopo della vita, ma che cos’è? Lo scopo della vita consiste semplicemente nel realizzarsi nel mondo materiale seguendo le proprie passioni, talenti e abilità. Da non confondersi con lo scopo dell’anima che è universale e consiste nel realizzare la propria natura divina. Scopo della vita e scopo dell’anima devono procedere di pari passo.

Ora, perché solo pochi ci riescono? Ho avuto modo di esaminare molte persone di successo sia in ambito materiale che spirituale. La prima cosa che si può notare è che la maggior parte di loro non ha ricevuto particolari “spinte” da parte della fortuna. Anzi, molte di loro hanno dovuto affrontare situazioni particolarmente difficili nella vita, esattamente come tutti noi.

Ciò che realmente le distingue dalla massa è che, consapevolmente o inconsapevolmente, “utilizzano” il proprio karma come fonte d’ispirazione. Non lo percepiscono come una condanna o come “qualcosa che ce l’ha con me”.

Non esiste un futuro definitivamente “predestinato”. Puoi creare un nuovo karma. Ma c’è solo un momento in cui puoi farlo: ADESSO. Riscrivere il tuo karma significa prendere coscienza di quello vecchio che ancora sta agendo nella tua vita. È un aspetto su cui lavorare ogni giorno. Ecco tre cose che puoi iniziare a prendere in considerazione:

  • Non vieni dai tuoi genitori. Ciascuno di noi arriva su questo pianeta ATTRAVERSO i propri genitori e non DA loro. Nessuno di loro ti rappresenta e nessuna società o religione può obbligarti a sentirti “legato” o in debito con essi se non sei tu a volerlo. Iniziare a lavorare su questo concetto e identificare quali scelte dei tuoi genitori hanno influenzato negativamente la tua vita, è un importante primo passo per riscrivere il tuo karma.
  • Sistemi di credenze. Il karma è collegato in larga misura all’attività mentale. E, molto spesso, la nostra mente crea mappe della realtà che poco hanno a che fare con la realtà stessa. In 32 anni di attività ho avuto modo di constatare che le persone falliscono nella vita privata e in quella lavorativa NON perché sono brutte, povere, incapaci o poco dotate, ma perché fanno cose che NON FUNZIONANO, convinte che quelle cose siano giuste. Ciò che per i nostri sistemi di credenze appare giusto, non sempre coincide con ciò che funziona nella realtà. Accettare questo è un atto di umiltà decisivo nella realizzazione dello scopo di vita.
  • Eventi ricorrenti. Hai notato se nella tua vita ci sono esperienze negative che si ripetono con cadenza ciclica? Oppure compulsioni, abitudini, paure o blocchi che ti spingono a vivere sempre le stesse situazioni? Dovunque c’è meccanicità e ciclicità, c’è un karma attivo che sta cercando di comunicarti qualcosa. Cogliere e decifrare questi messaggi può sbloccare molti aspetti della tua vita.

La conoscenza del karma ti trasforma in una persona più matura, responsabile e amorevole. Con questa comprensione, spero che tu possa aprire un sentiero di pace interiore e di consapevolezza non solo per te stesso, ma anche per le generazioni a venire.

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