In questo video il Dott. Escudero, il chirurgo divenuto famoso per i suoi interventi effettuati senza l’uso di anestesia chimica, ci parla delle applicazioni della noesiterapia nel trattamento dei disturbi depressivi.
Riportiamo qui di seguito la traduzione in italiano del video.
DOMANDA: siccome stiamo parlando dell’applicazione della noesiterapia nell’ambito di operazioni chirurgiche realizzate senza anestesia chimica, possiamo vedere qual è il suo impiego nei disturbi mentali come ad esempio la depressione?
RISPOSTA: la depressione normalmente ha questa origine: il soggetto ha vissuto per un lungo periodo in risposta biologica negativa a causa di pensieri del medesimo segno. Quando insegniamo la facilità con cui si può cambiare questo, il soggetto depresso si rende immediatamente conto che il cervello è sotto il suo controllo e che quando uno vive e pensa in maniera differente, imparando a capire in base alla qualità della sua saliva, che si trova in risposta biologica positiva, tutto cambia.
Le racconto un aneddoto. Una signora con una terribile depressione stava preparando la prima comunione di suo figlio. Viene a consulto da me dicendomi “non vorrei che mio figlio facesse la sua prima comunione con la sua mamma così depressa”. E’ stata sufficiente una sola seduta e questa signora è venuta a trovarmi dopo la comunione del figlio confidandomi “non avrei mai credito che sarebbe stato così facile vivere bene in seguito al male che ho avuto”. Da quando ho imparato ad usare il pensiero nel modo che mi ha insegnato lei, la depressione è svanita.
Io ho operato vari pazienti affetti da schizofrenia. Ne rammento uno, una ragazza giovane che, il giorno seguente l’intervento (era un intervento alle gambe), si mise dei pantaloni per non far sapere a sua madre che era stata operata. Ma quando vide sua madre non potè contenersi e le disse “mamma non puoi immaginare quanto sono stata bene ieri nella sala operatoria del dott. Escudero.”
Con gli schizofrenici mi sforzo e loro capiscono la differenza che c’è tra la realtà esterna e le loro allucinazioni che sono realtà prodotte dal loro cervello. E quando imparano a distinguere l’una dall’altra, sanno che quelle prodotte dal cervello non devono essere temute. Questo li tranquillizza e ci intendiamo a meraviglia. E vivono molto meglio utilizzando le mie registrazioni. Non solo ascoltandole ma anche praticando ciò che insegno loro semplicemente tenendo in casa qualcuna delle mie registrazioni in funzione giorno e notte. Anche con il volume completamente a zero. E’ comprovato che queste registrazioni fanno effetto anche su sordomuti e pazienti in coma.
DOMANDA: E’ importante sottolineare questo: che una registrazione anche con il volume a zero produce degli affetti. Come funziona questo principio dato che un sordomuto ad esempio non può udire nulla?
RISPOSTA: è chiaro che oltre alle parole e ai concetti vi è anche una vibrazione, un’onda che con la sua particolare frequenza è in grado di superare qualsiasi barriera.
DOMANDA: questo è ciò che possiamo chiamare intenzione?
RISPOSTA: esattamente. Ti chiedo: che differenza ci sarebbe se lo stesso testo che ho registrato io lo registrasse il miglior oratore del mondo? La differenza sarebbe nell’intenzione. Che intenzione avrebbe l’oratore? Che esca una bella voce ovviamente. Quale sarebbe invece la mia intenzione? Quella di farti stare bene ascoltandomi.
DOMANDA: è come dire che il cervello non può rilevare, ciò che si può fare, il potere che si può manifestare se non c’è l’intenzione riguardo a ciò che deve avvenire?
RISPOSTA: il cervello può rilevare molto più di quanto noi pensiamo razionalmente. Non voglio terminare questa intervista senza dire ciò che io penso del cervello. Che succede quando l’anima esce dal corpo? Che rimane un cadavere. Dobbiamo quindi convenire che l’energia che ci mantiene vivi è ciò che chiamiamo anima. Io dico che in realtà ciò che torna alla terra è qualcosa di passeggero che ha utilizzato l’anima la quale è immortale. L’Ingegnere, tra virgolette, che ha disegnato l’essere umano non può essersi dimenticato di inserire, all’interno dell’anima, il meccanismo di recupero della normalità quando qualcosa non funziona. Per intenderci, con quello che dico anche ai miei pazienti, a questo meccanismo abbiamo dato un nome: Controllo Interno.