Il malessere, la sofferenza, nascono da un costrutto, una creazione della mente. Un’altra creazione della mente può eliminare quella sofferenza. Come avviene questo? Noi sappiamo che è possibile disinstallare fobie, paure, traumi, allergie utilizzando procedure che sono 100% immaginarie, ovvero 100% immaginazione guidata. E come può una procedura basata sull’immaginazione eliminare un problema presunto reale?
La risposta della scienza è che molto probabilmente anche il problema è immaginario. E qui si potrebbe fare un’obiezione: d’accordo, il problema è immaginario ma io sto male veramente. Per spiegare questo paradosso occorre comprendere come funziona il meccanismo mentale di costruzione della percezione e degli stati emozionali ad essa connessi. Comprenderlo non è difficile: è sufficiente analizzare ciò che avviene spesso durante il sonno.
Supponiamo che stai dormendo tranquillamente sdraiato nel tuo letto. Ad un certo punto cominci a sognare. E supponiamo che stai sognando di passeggiare serenamente in un bosco. All’improvviso, da dietro un cespuglio, sbuca una tigre che si dirige velocemente verso di te. Tu ovviamente ti spaventi. Ma perché ti spaventi se è solo un sogno? Ti spaventi perché non sei consapevole di sognare. Pur essendo sdraiato nel tuo letto, vivi gli oggetti e le esperienze del sogno come se fossero reali. La tigre è immaginaria ma la paura la senti veramente, addirittura con tutte le manifestazioni fisiologiche annesse: se ti svegli sei in un lago di sudore, hai anche le palpitazioni.
Ora supponiamo che sei nello stato di veglia, stai passeggiando in un bosco, sbuca una tigre da un cespuglio e ti spaventi, sudi, hai le palpitazioni, esattamente come nel sogno. E qui nasce un bel dilemma: come facciamo a capire quale delle due paure è quella vera? Quella provata in stato di veglia o quella sperimentata nel sogno? Dato che sono identiche! Dato che gli effetti fisiologici che producono sono identici. Se assumiamo come reale lo stato di veglia, dobbiamo assumere come reale anche lo stato di sogno, visto che le emozioni provate nel sogno sono identiche in tutto e per tutto a quelle provate nello stato di veglia.
Se invece assumiamo come non reale lo stato di sogno, cosa che è convenzionalmente accettata da tutti, dobbiamo assumere come non reale anche lo stato di veglia, perché il meccanismo di produzione delle percezioni e dei conseguenti stati emozionali è identico a quello del sogno. Ecco perchè è possibile risolvere un problema presunto reale attraverso una procedura basata sull’immaginazione. Ho voluto fare questo preambolo perché moltissime persone si chiedono: ma come faccio a sapere se ciò che avviene in ipnosi è reale o me lo sto solo immaginando? In base all’analisi che abbiamo appena fatto non hai alcun bisogno di porti questo problema, perché nella tua mente di reale non c’è assolutamente nulla… zero tondo!