Vorrei fare chiarezza definitivamente sulla questione Iniziazione al Kriya Yoga che troppo spesso rappresenta un ostacolo nonchè un freno a mano tirato sul cammino della Consapevolezza. Per capire meglio riporto, citandolo, il frammento di un celebre discorso del grande mistico J. Krishnamurti:
Quello che stiamo cercando in tutte queste discussioni, è di vedere se noi possiamo arrivare ad una trasformazione radicale della mente. Non per accettare le cose per quello che sono… ma per capirle, per esaminarle: dai l’anima e la tua mente per tutto quello che devi scoprire. Un modo di vivere differente ma che dipende da te e non da altri. Perchè qui non ci sono insegnanti, nè allievi, non c’è alcun leader, nè guru, non ci sono maestri nè salvatori. Tu stesso sei l’insegnante e l’allievo, tu sei il maestro, il guru, tu sei il leader… Tu sei tutto!
Ora è chiaro che l’iniziazione al Kriya Yoga, come del resto qualsiasi tipo di evento iniziatico, rischia di creare un forte binomio allievo – guru; binomio che non è certo d’aiuto per il superamento della dualità, condizione indispensabile per il raggiungimento della Consapevolezza.
La vera iniziazione al Kriya Yoga
L’unica conclusione a cui possiamo giungere è che l’iniziazione al Kriya Yoga deve essere un momento riservato e strettamente personale tra Maestro e allievo. Un passaggio in cui l’allievo comprende che il Maestro è semplicemente colui che indica una direzione. Chiunque proponga cerimonie collettive sta solo cercando di fare proselitismo. Non sta insegnando il cammino originale del Kriya Yoga.
In un momento come questo così importante per il mondo, il proselitismo e il settarismo sono concetti che andrebbero definitivamente superati. Solo lo sforzo cosciente di ogni singolo individuo può portare ad un vero cambiamento e non certo il continuare a creare gruppi e società nella società. Il gruppo tende ad uniformare i suoi componenti soffocando l’individualità. Ecco perchè l’iniziazione al Kriya Yoga deve essere inevitabilmente un momento individuale e riservato.