Uno dei fattori che porta alcune persone a temere l’ipnosi è la leggenda metropolitana delle cosiddette rapine con ipnosi. Questi reati vengono erroneamente etichettati come “rapine con ipnosi” anche se qui l’ipnosi non centra assolutamente nulla.
In realtà ciò che viene utilizzato in questo genere di furti sono tecniche di comunicazione ingannevole basate sulla sorpresa e sulla distrazione.
Facciamo un esempio.
Supponiamo che tu sei una persona già un po’ avanti con gli anni, sensibile, facilmente impressionabile e hai un nipote di nome Giovanni: un bravo ragazzo per il quale stravedi.
Un giorno sei al bar e, mentre prendi il caffè, racconti al barista tuo amico, con entusiasmo e commozione, di tuo nipote Giovanni: che si è appena laureato col massimo dei voti, che presto partirà per un master di specializzazione all’estero ecc.
Ma lì, mimetizzato nel bar, c’è uno di questi criminali che ascolta la tua conversazione senza che tu te ne accorga e viene così a sapere che hai un amatissimo nipote di nome Giovanni, di cui il solo parlarne ti fa perdere la testa.
Ora che cosa può fare questo losco individuo.
Quando esci dal bar ti segue. Mentre stai tranquillamente passeggiando per strada ti ferma all’improvviso e, con tono concitato, ti dice “guardi che suo nipote Giovanni ha appena avuto un incidente, è in questura, ha perso soldi e telefono e gli servono con urgenza 500 Euro”.
Che cosa ha fatto questo delinquente?
Dandoti la prova di conoscere tuo nipote per nome, ha abbassato notevolmente il tuo livello critico, guadagnando istantaneamente la tua attenzione e la tua fiducia.
Inoltre, collegando il nome di tuo nipote ad un evento spiacevole, ha azzerato completamente il tuo fattore critico acquisendo totale libertà di manovra sulle tue emozioni.
A questo punto tu, in preda a una forte agitazione, ti precipiti al bancomat più vicino, prelevi 500 Euro e glieli consegni pur di togliere tuo nipote dai guai il più presto possibile.
E il gioco è fatto. Ma in nessuno d questi passaggi quel criminale ha mai usato l’ipnosi. Ha solo usato degli spregevoli trucchi per spaventarti, per metterti in un forte stato di ansia, rendendoti quindi docile e pronto a fare qualsiasi cosa per aiutare tuo nipote.
L’esempio che ho fatto ora è schematico e semplicistico ma anche laddove l’azione sia più sofisticata si tratta sempre di spregevoli trucchi di comunicazione ingannevole e non di ipnosi.
Cosa fare per evitare queste situazioni?
Usare il buon senso e seguire i consigli delle forze dell’ordine.
Quindi, prima di tutto, evitare assolutamente di condividere sui social foto e situazioni in cui siano coinvolti i propri figli minori.
Evitare di condividere pubblicamente sui social le proprie relazioni familiari e soprattutto il nome dei propri familiari.
Evitare, quando si fa conversazione con gli amici nei luoghi pubblici, di parlare ad alta voce di situazioni personali nominando i propri familiari o conoscenti.
Infine evitare di buttare nei cassoni della raccolta carta documenti con dati sensibili senza prima averli distrutti con l’apposita macchinetta trita documenti.
E’ un congegno che costa poche decine di euro ma può evitarci tante brutte sorprese.
Se hai degli amici che credono ancora al mito delle rapine con ipnosi condividi pure questo video con loro.