Le tecniche ipnotiche aumentano la sensibilità e possono essere utili in molte procedure tra cui la regressione.
Parlare di regressione implica un lavoro sul tempo. Ma che cos’è veramente il tempo?
In noi ci sono più meccanismi che regolano il rapporto col tempo e ce ne nascondono la vera natura. Il tempo è un argomento che, pur influenzando tutta la nostra vita, è poco conosciuto. Ad esempio anche la velocità del tempo è chiaramente soggettiva. Molto spesso sembra sfuggirci ed essere senza controllo. Capirne l’essenza è una chiave fondamentale per un buon percorso di crescita attraverso l’ipnosi.
Ad esempio quando dormiamo il tempo passa in un attimo. Ma anche quando siamo svegli, se non facciamo attenzione, il tempo sembra passare altrettanto rapidamente.
Capita quindi che siamo svegli, ma è come se dormissimo. Che cosa è che ci fa dormire e non vivere la vita? La vita passa e ci sembra magari di non essere mai stati noi stessi.
Quello che ci ruba a noi stessi è il fatto di essere prigionieri dei nostri meccanismi automatici, del nostro ego. L’uomo medio non è libero. La libertà a cui ci può condurre l’ipnosi è la libertà vera: libertà da una serie di meccanismi automatici che rubano l’uomo a sé stesso, gli rubano la vita ed il suo tempo, sicchè di alcuni si può dire: ha vissuto ottant’anni ma in realtà sono solo una ventina scarsi…
Nel tempo si forgiano gli schemi mentali.
L’uomo forgia con le sue mani le catene che lo stringono e che gli rubano il tempo della propria vita. Queste catene gli rubano non solo il tempo, ma anche il piacere, in quanto anche questa qualità sembra prigioniera di un fantomatico domani e l’uomo è incapace di riconoscerla nel presente.
Queste catene si formano attraverso eventi cui reagiamo con comportamenti che successivamente diverranno ABITUDINI e CONDIZIONAMENTI.
Ad esempio, l’uomo che potrebbe dipendere solo dagli elementi naturali, incomincia ad ingabbiare la sua esistenza in meccanismi dai quali non può uscire se non infrangendo certe convenzioni giudicate indispensabili dalla collettività.
Poi si fa schiavo di una carriera che lo strattona qua e là, in balia di stress e responsabilità sempre più gravose. Poi cerca di darsi una “posizione sociale” faticosa da mantenere . Poi, non contento ancora, si dà una fede politica.
L’uomo moderno, da qualunque parte si volti, è circondato da una rete di ferro spinato che non si può varcare senza pericolo di morte. Non ha libertà né di disdirsi né di contraddirsi, ma deve sempre portare una maschera con un sogghigno stereotipo di autorità o di sottomissione.
Ed inoltre c’è appunto anche un individuo col quale siamo a ogni momento a contatto, dal quale non ci è dato sfuggire, ed è il nostro ego. Il nostro “signor io”.
Se vi è dunque un personaggio sul quale avremmo interesse ad avere l’intero incontrastato dominio è proprio il nostro io, il nostro ego. Ma, quanto più difficile è rendersi indipendenti dal nostro io e dal nostro ego che non dagli altri! Quanto più difficile è ridurlo obbediente al nostro volere!
Siamo in una trance quotidiana
Capendo i meccanismi dell’ipnosi possiamo liberarci dalla vera ipnosi inconscia che blocca la nostra vita: liberarci dagli schemi mentali che ci portiamo dietro e che ci impediscono di goderne pienamente.
La regressione permette di scoprirne l’origine e risolverli. Risolvendo i condizionamenti possiamo essere più felici.
L’uomo sociale è ipnotizzato e schiavo delle convenzioni: ogni individuo è succube delle abitudini. L’abitudine impaccia la felicità non solo perchè è disarmonica, ma perchè ci vieta di sviluppare tutta la nostra potenza e inghiotte letteralmente la nostra realtà.
INCOMINCIAMO ANCHE A CAMBIARE LA NOSTRA VITA: DOBBIAMO ROMPERE LE ABITUDINI, CIOÈ GLI SCHEMI CHE CI CRISTALLIZZANO NEL PASSATO.
Abbiamo paura di vivere veramente. Cerchiamo sempre di far qualcosa per assorbire il tempo, e per far sì che il tempo passi velocemente senza che ce ne rendiamo conto.
Il paradosso è che tutti vorrebbero più tempo nella propria vita, ma appena ce l’hanno lo utilizzano per farselo mangiare da elementi di distrazione. Per molti il tempo che passa lentamente infatti viene vissuto negativamente. Così il paradosso è che si cerca di aggiungere tempo alla vita oggettiva, per poi ridurlo il più possibile soggettivamente lasciandosi assorbire in mille distrazioni.
L’uscita dal tempo
Ma vi è un’uscita da questa trappola. Vi è un altro stato dell’essere che trascende il tempo. Tale stato è dentro di noi. La chiave per raggiungere tale stato e trascendere la dimensione del tempo è superare le proprie automaticità.
Tale stato è anche al di là del “karma”, cioè della sequenza obbligata di causa ed effetto che guida le nostre esistenze. L’ipnosi regressiva è la strada per vedere come queste cose si sono sviluppate.
Rompere l’abitudine è il passo cruciale per conquistare la libertà di noi stessi, per veder chiaro e lontano nella vita. Vi sono persone le quali non vivono che di abitudini: esaminatele un momento e vedrete che si tratta di esseri imprigionati in se stessi, persone il cui mondo si riduce a un angolo di un angolo minuscolo, fiori di serra che appena messo il capo fuori della vetrata cadrebbero uccisi dalla forte ventata della libertà.
Se non rompete l’abitudine, alla fine dei vostri giorni vi accorgerete che il mondo lo avete visto dalla finestra, ma che non avete vissuto. Questo vale nel dominio fisico e nel dominio spirituale.
L’abitudine nasce in un attimo. Se noi percorriamo una strada mai percorsa, questa abitualmente ci sembra più lunga all’andata che al ritorno. La ragione è che al ritorno la strada è già più abitudinaria, siamo quindi meno vigili, e meno alla ricerca di informazioni nuove; e ne consegue anche che, quando viviamo nell’automaticità, il tempo viene come inghiottito e gli anni passano in attimi.
La prima chiave del tempo
Abbiamo qui una prima chiave per recuperare il tempo: la sua misura dipende dalle cose e il tempo dipende da noi. Noi non arriviamo mai a renderci conto di ciò, poiché la nostra vera natura umana è fissata nel nostro ego, cioè nell’insieme delle nostre abitudini e strutture di pensiero. Queste decidono anche del nostro tempo.
Chiunque può infatti notare che il tempo sembra passare differentemente a seconda delle situazioni. A molti i periodi belli sembrano passare più rapidi, mentre i periodi brutti o noiosi sembrano più lunghi. Il bambino, che non conosce tali convenzioni, vive il tempo differentemente. I bambini normalmente hanno una percezione del tempo diversa dagli adulti ed una giornata sembra infinita.
E nell’infinito del presente vi è tutto il passato e il nostro futuro, basta entrare in questa dimensione.
Esercizio di rievocazione: per un attimo lasciamoci andare ad un momento FELICE del nostro passato. Non importa come lo ricordate, semplicemente lasciatevi andare e notate quello che vedevate, sentivate, provavate quando eravate lì. Poi tornate al presente.
Quello che avete fatto è mettere in atto la vostra memoria, ma nello stesso tempo avete lasciato andare per un istante il fatto di stare solo nei vostri pensieri abituali.
Una cosa che avrete forse notato, se la memoria è forte, è che anche le vostre sensazioni interiori saranno cambiate. Avete cioè avuto un effetto sulla vostra FISIOLOGIA. Vi è un continuum mente-corpo del quale dobbiamo divenire consapevoli.
Durante una regressione una persona può avere sensazioni molto intense. A volte vi può essere anche un fenomeno di “crisi” con forti reazioni. Ma sempre, dopo una crisi, una persona si sente meglio poiché avrà “scaricato”.