Il nostro organismo necessita di 4 tipi di nutrimento: cibo solido, acqua, aria e impressioni. Che possono essere associati ai famosi 4 elementi dell’alchimia: terra, acqua, aria e fuoco. Senza nutrimento solido, chi è ben allenato al digiuno può sopravvivere anche tre settimane. Senza acqua si può resistere tre giorni. Il record di apnea più lunga i sembra che si aggiri sui 14 minuti. Ma senza impressioni non è possibile sopravvivere, nemmeno per una frazione di secondo.
Tutte queste 4 fonti di sostentamento vengono elaborate e trasformate in energia dalla mente inconscia. Automaticamente, senza doverci pensare. Il quarto tipo di nutrimento lo possiamo definire come una specie di “energia sottile” che la mente inconscia attinge dalle emozioni. Senza curarsi se si tratta di emozioni positive o negative: l’importante è che l’emozione contenga una forte carica di energia.
Questo significa che se nella cattiva sorte provi emozioni più potenti di quelle che provi nella buona sorte, l’inconscio, senza che tu te ne accorga, ti spingerà sempre a commettere azioni orientate alla sventura, perché lì sa che c’è più energia. Quante volte ci è capitato di sentire qualcuno dire “mi sto tirando addosso la sfiga”. Questo accade perché nella sfiga provi emozioni forti, autentiche, quindi piene di energia. Mentre quando ti capita qualcosa di bello, manco te ne accorgi, lo dai per scontato o, comunque, provi emozioni con un contenuto energetico insufficiente per farti sopravvivere.
Pensate, ad esempio, a quelli che quando vanno in vacanza, come arrivano sul luogo di villeggiatura, si rattristano perché già pensano a quando dovranno rientrare. Non c’è da stupirsi se il tuo inconscio, in questo caso, ti spinge con astuzia a provocare qualche incidente che ti obbliga a rientrare prima. Così ti arrabbi e ti disperi, con tutto l’impeto di cui sei capace e generi un sacco di energia. Energia che avresti potuto generare ugualmente se ti fossi goduto con genuinità la vacanza.
Potrebbe sembrare che l’inconscio è cattivo, dato che ti spinge sempre in mezzo ai guai. In realtà, sta semplicemente cercando di farti sopravvivere arrangiandosi con quello che c’è. E lo fa districandosi faticosamente tra i tuoi conflitti, le tue catene di credenze, le tue rigide scale di valori, i tuoi rancori ecc.
Effettivamente, se ci rifletti, è un miracolo se sei ancora vivo. Quindi pensa cosa potrebbe fare il tuo inconscio se solo potesse manovrare in acque più tranquille, se solo imparassi a festeggiare e gioire con una passione anche di poco superiore a quella che metti nella rabbia e nella disperazione.