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In che modo l’ansia è collegata al desiderio?

Ansia e desiderio

Il desiderio non è altro che una fuga dallo stato di ansia. I desideri non creano ansia, come normalmente si crede. L’ansia crea il desiderio.

L’uomo è ansia

In un articolo precedente dicevo: gli animali non hanno ansia, perché non devono diventare qualcosa o qualcuno. Gli animali sono. Un cane è un cane e un gatto è un gatto: non ci sono problemi! Il gatto non sta cercando di diventare un gatto. Lo è! Lo è già! Non c’è nessun divenire coinvolto.

Nel mondo degli animali non c’è ansia. Anche nel mondo dei Maestri Ascesi non c’è ansia, sono arrivati, sono diventati. Sono Illuminati – sono Esseri. Ora non c’è più nessuna meta, nessun movimento. Il viaggio è completo. Sono arrivati a casa.

Da qui la somiglianza negli occhi degli animali e negli occhi dei Risvegliati. Lo stesso silenzio! La stessa innocenza. La stessa profondità. La stessa purezza. Eppure la differenza è anche grande: gli animali sono inconsapevoli, i Risvegliati sono consapevoli. Quindi gli occhi degli animali sono innocenti, ma non luminosi. Non c’è ansia, ma non c’è celebrazione. Non c’è disperazione, ma nemmeno estasi. Negli occhi dei Maestri non troverai ansia, non troverai agonia; non troverai la costante spinta ad essere questo, ad essere quello. Non troverai la febbre del divenire. Ma ci sarà una costante estasi traboccante, pacifica, beata, un benessere.

Tra questi due c’è l’uomo: metà animale, metà Divino. Ed è qui che esiste l’ansia. L’ansia è QUESTA tensione. Una parte di te vuole tornare agli animali. Continua a tirarti indietro. Dice: “Torna indietro! Era così bello – dove stai andando?”.

L’altra parte continua a sperare nel futuro. In qualche modo indiretto sai perfettamente che essere un Risvegliato è il tuo destino. Il seme è lì! E il seme continua a dirti: “Trova il terreno, il terreno giusto, e diventerai un Risvegliato. Non tornare indietro.

Vai avanti….”

Questo tiro alla fune è l’ansia.

L’ansia è una delle parole più importanti da capire, perché non è solo una parola: è la situazione stessa in cui l’uomo si trova. Questo è il dilemma umano. Il dilemma più fondamentale è l’ansia: Essere o non essere? Essere questo o essere quello? Dove andare? L’uomo è bloccato su un bivio, tutte le possibilità sono aperte. Ma se ne scegli una, devi scegliere contro altre possibilità – da qui la paura. Potresti scegliere male. Se vai a destra – chi lo sa? – la strada che va a sinistra potrebbe essere invece la strada giusta.

E ci sono persone, politici, sacerdoti, guru new age, che continuano a chiamare, “Vieni a destra! Questa è la strada giusta”. “Venite a sinistra… questa è la strada giusta! “Vieni dalla nostra parte, questa è l’UNICA via!” “Segui il cristianesimo, o l’induismo, o il buddismo… tutti gli altri sono sbagliati. Cadrai all’inferno”.

L’uomo è paralizzato! In piedi sul crocevia, ascoltando tutte queste persone, è paralizzato. Dove andare? Chi ascoltare? A chi credere? Come essere certi che si sta andando sulla strada giusta? Grande sospetto, grande dubbio, grande ansia.

E nel profondo di te, qualcosa ti tira indietro: “Meglio diventare di nuovo un animale. Cadere nell’ubriachezza. Prendere droghe o diventare un maniaco sessuale. O diventare violento – uccidere le persone!”. Perché c’è così tanta violenza nel mondo? Il passato animale continua a tirarti indietro. La tua umanità è solo in superficie. In qualsiasi momento puoi diventare un lupo, puoi diventare una tigre; puoi fare a pezzi l’altro. In qualsiasi momento! In qualsiasi momento puoi uccidere.

E non solo puoi uccidere gli altri: puoi anche uccidere te stesso. Il suicidio e l’omicidio ti attirano costantemente. La distruzione ti chiama, ti attira.

E poi ci sono i Risvegliati…

Una volta ogni tanto vedi un uomo e sei incantato. Ha quello spazio incantato dentro di sé. Ha quella magia grazie alla quale il tuo futuro diventa improvvisamente il tuo presente. Almeno in sua presenza, almeno quando vibri con lui, dimentichi tutto il tuo passato animale. Iniziate a volare come angeli nel cielo. Ci sono anche quelle persone.

Questa è l’ansia: Dove andare? Cosa fare? E qualsiasi cosa tu faccia, l’ansia rimarrà. Se diventi un animale, la parte Divina continuerà a ribellarsi. Vai e fai qualcosa che la tua parte animale si sente bene a fare, ma la tua parte divina inizia a creare senso di colpa in te. Anche il più grande assassino, prima di uccidere qualcuno, sente le doglie; un grande dolore nasce in lui. La sua parte Divina cerca di fermarlo: “Cosa stai facendo?”. Può ascoltare, può non ascoltare – ma si pentirà! Per anni si pentirà per quello che ha fatto. Non avrebbe dovuto farlo.

Il ladro, prima di entrare in casa di qualcuno, viene ripetutamente avvertito dalla parte Divina: “Non farlo. C’è ancora tempo – scappa!”. Se lo fai, ti senti in colpa. Se non lo fai, ti sentirai in colpa. Perché se non lo fai, e te ne vai e torni a casa, allora non puoi dormire, perché la parte animale continua a dire: “Sei un pazzo! Così tanti soldi, ed erano così facilmente disponibili, e non c’era nessuno in casa, e l’intero vicinato dormiva profondamente, e non c’era una sola possibilità che tu venissi preso – sei solo un pazzo totale! Perché sei tornato? C’è ancora tempo – vai di nuovo!”.

Se segui una parte, l’altra parte ti fa sentire in colpa. E viceversa. Questa è ansia. E quest’ansia è esistenziale. Non è che qualcuno soffre e qualcuno non soffre – no. È esistenziale: tutti ci sono NATI dentro. L’umanità ci è nata. Gli esseri umani sono nati nell’ansia. Questa è la loro sfida. Questo è il problema che devono risolvere – questo è il problema che devono trascendere.

Ora, ci sono due modi per trascenderla.

Uno è il modo del mondo – puoi chiamarlo desiderio. Il desiderio è il modo di nascondere quest’ansia. Ti precipiti a cercare considerazione, carriera, il grande amore, ogni sorta di distrazione, beni superflui, lusso ecc. Diventi così assorbito nel cercare queste cose che dimentichi tutta l’ansia esistenziale. Allora non c’è tempo per pensare ai problemi reali. Metti da parte tutto e ti dedichi solo alla ricerca di ogni sorta di godimento materiale. E man mano che ottieni, nasce sempre più desiderio. Questo desiderio di considerazione, carriera, lusso o di potere politico non è altro che una copertura per la tua ansia.

Ecco perché le persone sono molto spaventate quando vengono lasciate sole e non c’è niente da fare. Ecco perché le persone in pensione diventano molto inquiete, a disagio. Muoiono velocemente. Si dice – ora la ricerca psicologica lo ha dimostrato – che un uomo in pensione morirà dieci anni prima di quanto sarebbe morto se fosse rimasto impiegato. Dieci anni prima? Perché? Perché l’ansia che ha represso attraverso il suo lavoro si afferma. Correva dietro ai soldi, inseguiva la carriera; non c’era tempo da dedicare all’ansia.

Ora c’è tutto il tempo e niente da fare. Seduto sulla sua poltrona fa solo una cosa: l’ansia. Nient’altro da fare! Ora TUTTE le ansie represse di tutta la sua vita – quella parte esistenziale negata si vendica. Uccide. Si ammala, arrivano gli attacchi di cuore, si paralizza. Ma c’è più possibilità che tutto questo accada a causa della psicologia, non a causa del corpo.

Quando una persona ha successo e i suoi desideri la portano sempre più lontano, rimane sana. I politici sono quasi sempre sani quando sono al potere; quando perdono il potere, diventano improvvisamente vecchi.

Il desiderio è un modo per evitare l’ansia

Ma solo per evitare. Non puoi distruggerla desiderando. E il desiderio ti dà piccole ansie, ricorda, MOLTE piccole ansie, che non sono esistenziali. Naturalmente, quando stai realizzando i tuoi desideri avrai alcune ansie: la paura di perdere ciò che hai ottenuto, la sensazione di dover ottenere di più, l’invidia degli altri, e così via. Queste piccole ansie non sono niente in confronto alla vera ansia, sono solo trucchi per evitare quella vera.

Naturalmente, quando sei ambizioso ad esempio per il potere politico, avrai delle ansie, mille e una. Ma non sono niente! Sono giochetti rispetto all’ansia fondamentale.

Il desiderio è una copertura per l’ansia. È un trucco, una strategia. E la meditazione serve a scoprirlo.

Ecco perché le persone non riescono a sedersi in silenzio nemmeno per pochi minuti. Perché quando si siedono in silenzio, le ansie iniziano ad alzare la testa. Diventano molto spaventati. Ecco perché le persone chiedono, anche in meditazione, “Cosa dobbiamo fare? Possiamo cantare un mantra?” Allora va bene; allora il mantra diventa la tua copertura. Poi puoi ripetere “Ram, Ram, Ram” e puoi continuare a ripetere. Questa ripetizione mantiene la tua ansia repressa.

La vera meditazione non è altro che sedersi in silenzio, senza fare nulla.

Semplicemente non fare nulla, sedersi in silenzio, questa è la vera meditazione. Non c’è nessun’altra tecnica, nessuna tecnica in essa. Nessun mantra deve essere ripetuto. Nessuna preghiera deve essere fatta, nessun nome di Dio deve essere pronunciato. Ti siedi semplicemente… ma questa è la cosa più difficile da fare al mondo. Sembra così semplice!

Quando dico ancora e ancora: siedi in silenzio, non fare nulla, e la primavera arriva e l’erba cresce da sola…

Tu pensi che sia molto facile: “Possiamo sederci e la primavera arriverà e l’erba crescerà da sola”. Questa è la cosa più difficile e più ardua del mondo: sedersi in silenzio, senza fare nulla. E questa è la più grande meditazione.

Cos’è la meditazione? Solo permettere la tua esistenza così com’è senza coprirla in NESSUN modo. Tutte quelle tecniche che vanno di moda oggigiorno, piene di mantra, rituali ecc., non sono affatto meditazione. Sono solo una strategia per ingannare la gente.

I cosiddetti paesi civilizzati hanno bisogno di persone facilmente ingannabili.

L’Italia, l’Europa, L’America hanno bisogno di qualcosa per coprire la loro ansia. Perché, nonostante la crisi, le persone hanno comunque più del necessario per vivere. La società è comunque ancora ricca. La gente ha tutto ciò che si può desiderare. E adesso? Ora l’ansia sta bussando alle porte e l’ansia sta dicendo: “Ok, ora hai un telefonino di ultima generazione – e adesso? Fammi entrare! Ora hai una casa al mare, ora hai il SUV che altro?… ora fammi entrare! Mi stavi dicendo, ‘Aspetta! Prima fammi ottenere quella promozione, prima fammi conquistare quella donna / uomo che mi interessa, prima fammi comprare una macchina di lusso’. Ora hai tutto questo – ora fammi entrare. Non posso più aspettare!”

L’ansia sta bussando alla porta della società capitalista. Bussa sempre quando una società è ricca. Quando una società è povera, recitare i mantra non è necessario.

Ma quando tutti i desideri arrivano a compimento, cosa fare? C’è bisogno di qualcosa di nuovo. Allora in molte direzioni devono essere aperte nuove porte: Andare sulla luna! Un’azienda sta vendendo biglietti per la luna ai miliardari. Le persone stanno acquistando. È già prenotato. I biglietti vengono venduti sul mercato nero.

“Cosa fare? Andiamo sulla luna! Almeno possiamo coprirci con quello. Dobbiamo andare sulla luna”. Possiamo dire all’ansia, “Aspetta! Prima fammi andare sulla luna, poi ti guarderò. Aspetta ancora un po’”. Oppure . Qualsiasi parola stupida, ripetila, chiamala mantra. Continua a ripeterla. Questo diventa una copertura.

La VERA meditazione non è una tecnica.

La vera meditazione è semplicemente rilassarsi, sedersi in silenzio, lasciare che accada, qualunque cosa sia. Permettere a tutta l’ansia di venire fuori, di emergere. E guardarla, guardarla. E non fare nulla per cambiarla. Essere testimone è la vera meditazione.

Sì, è più facile vedere che uno sta desiderando perché questo è quello che stai facendo. L’ansia non è qualcosa che stai facendo: ci sei nato. Non ha niente a che fare con il TUO fare. Sei nato con l’ansia! Ecco perché è difficile da vedere – questa è una ragione.

E la seconda ragione: non vuoi guardarla. Fa paura. Senti che rischieresti di impazzire. È meglio evitarla, tenerla in disparte, non incontrarla mai.

Succede continuamente.

Qualche giorno fa, un uomo mi ha scritto su Whatsapp chiedendomi se con la meditazione poteva imparare a levitare e a leggere nel pensiero delle persone. Ecco, questo è un classico esempio di come siamo ridotti: anche nella spiritualità cerchiamo i “giocattoli” per distrarci, per evitare di affrontare veramente noi stessi e l’ansia esistenziale.

Sì, capisco, vedere il desiderio è facile. Vedere che si è in ansia ha bisogno di coraggio. È davvero solo per coloro che hanno coraggio.

Coraggio anche perché l’ansia è un nemico invisibile, in realtà non esiste nemmeno una parola specifica per definire questo malessere: “ansia” è il termine che più si avvicina ma non lo definisce in toto.

Non c’è da meravigliarsi se i Maestri hanno sempre difficoltà a dirti la verità – perché devono usare il tuo linguaggio e il tuo linguaggio è così contrario alla verità. Perché usiamo così tanti sostantivi quando nessun sostantivo è vero? La vita non è la vita ma è vivere, e l’amore non è l’amore ma è amare, e la morte non è la morte ma è morire. Perché usiamo i sostantivi? Ci dà una sensazione di controllo. I nomi possono essere controllati; i verbi non possono essere controllati. I verbi sono al di là di te. I nomi sono statici, morti, puoi manipolarli. I verbi sono vivi. Ti sfuggiranno dalle dita; le cose inanimate le tieni in mano.

Amare deve essere trasformato in amore

Allora è facile da affrontare. Se un uomo dicesse ad una donna: “Sono in uno stato d’amore verso di te”, una frase del genere susciterebbe non poche inquietudini. Invece dice: “Ti amo”. Quando dice, “Ti amo”, sta dicendo qualcosa di statico. Implicitamente c’è scritto: “Anche domani ti amerò”. È un fenomeno statico: “TI AMO”. È definitivo, è assoluto. Non ci sarà alcun cambiamento in esso.

Ma se qualcuno ti dice: “Sono in uno stato d’amore”, avrai paura, perché “stato d’amore”? – è un processo. La mattina può essere lì, la sera può essere sparito. Poi cosa?

Quando qualcuno dice, “Ti amo”, il sostantivo è rivolto a te. Ma quando qualcuno dice, “Sono in uno stato di amore”, non è indirizzato a te. Potrebbe essere amorevole anche per qualcun altro! È pericoloso. Non puoi possederlo.

I nomi possono essere posseduti, accaparrati. Si può diventare padroni. Ma i verbi non possono essere posseduti. Vanno avanti e avanti… vanno oltre te; vanno oltre ogni tua comprensione. Rimangono imprevedibili. I nomi sono prevedibili. I verbi sono imprevedibili. Sono come una nuvola che cambia forma ogni momento.

È imprevedibile

E noi abbiamo molta paura dell’imprevedibile. E la vita è imprevedibile, quindi continuiamo a tenerci circondati da sostantivi. Ci fa sentire al sicuro.

Le nostre lingue riflettono le nostre menti, la nostra ignoranza, la nostra incoscienza, le nostre stupidità, le nostre gelosie, le nostre paure, le nostre ossessioni, le nostre nevrosi. Il nostro linguaggio rappresenta TUTTO ciò che siamo. È un riflesso della nostra mente – è un prodotto della mente.

Ecco perché non c’è un termine specifico per definire l’ansia esistenziale. ‘Ansia’ – allora è fissata. Allora puoi etichettarla: questa è ansia. Puoi etichettare: questo è amore. Ma se guardi il vero amore, a volte cambia in odio – il VERO amore cambia in odio. Ora ti confonderà, così etichetterai in modo diverso: questo è odio – questo è amore. E tu bypassi il collegamento. Non guardi mai nel collegamento. L’amore diventa odio: l’odio diventa amore. Gli amici diventano nemici: i nemici diventano amici. Tutto si trasforma in tutto il resto! È tutto uno! Le cose non sono divise da compartimenti stagni.

La terra diventa l’albero… l’albero diventa l’aria… continuano a fondersi l’uno nell’altro… l’aria viene respirata da te… diventa il tuo sangue… tutto si muove in tutto il resto. Niente è slegato. È tutto un processo UNICO.

Quando smetti di manipolare la vita

Quando ti siedi in silenzio e semplicemente guardi, vedrai tutta questa tremenda bellezza, questo tremendo processo della vita, questo dinamismo.

E questo è Dio! Questa interezza. Questa interdipendenza. Questa esistenza interconnessa, dove tutto sta cambiando in tutto il resto. Questa energia fluida è Dio.

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