Siccome ho notato che molte persone si trovano un po’ in difficoltà quando devono decidere o scegliere se prenotare una sessione di regressione a vite precedenti o una seduta di lettura dei Registri Akashici, ho deciso di dedicare un articolo dove andremo ad analizzare entrambi gli strumenti di crescita interiore.
Soprattutto vedremo quando può essere più utile sceglierne uno e quando l’altro.
Pochissime persone sanno che la regressione a vite è in realtà una vera e propria lettura dei Registri Akashici. Anzi, si tratta della forma più antica e classica di lettura dei Registri Akashici. La sua provenienza è ovviamente orientale e il suo nome originale era Jati-Smaran. Il fatto che qui da noi l’abbiano poi battezzata “ipnosi regressiva” è per una pura e semplice comodità lessicale.
Potremmo definire la regressione a vita precedente una lettura del registro akashico “intrapersonale” in quanto, con questo metodo, è il cliente stesso che accede al proprio registro akashico, lo canalizza e ne ricava informazioni utili che vengono fornite sotto forma di ricordi di vite precedenti.
Questi ricordi hanno ovviamente un effetto catartico sulla sfera emotiva della persona, ma forniscono anche un contenuto didascalico. Ovvero danno anche degli spunti preziosi e delle utili ispirazioni per migliorare la qualità della vita presente della persona. Infatti, subito dopo una regressione a vite precedenti, si effettua, assieme al cliente, un’opportuna decodifica e lettura del materiale inconscio evocato per trarne il massimo beneficio.
Quand’è che può essere utile prenotare una sessione di regressione a vite precedenti? Quando la persona desidera intervenire su un singolo e specifico elemento della propria sfera emotiva. Ad esempio quando una persona vuole sapere perché ha sempre paura di perdere i soldi o ha sempre paura di perdere una persona cara.
Quindi per capire quale può essere l’origine di questa paura e, soprattutto, trarne delle informazioni e degli spunti utili e catartici per superare queste paure che, molto spesso sono infondate.
L’altro tipo di lettura del registro akashico, che possiamo definire “transpersonale”, è quando è l’operatore a canalizzare il registro akashico del cliente ricavandone le informazioni utili per rispondere alle domande poste.
Quand’è che si usa questo metodo?
Quando il cliente desidera avere una visione più ampia della sua condizione o situazione attuale. Quando vuole capirne le cause karmiche, ovvero le possibili influenze da vite passate, e le cause esistenziali: cioè quelle provenienti da esperienze della vita attuale.
E, soprattutto, quando vuole sapere quali possono essere le azioni e gli interventi più utili e costruttivi da mettere in atto per migliorare la qualità della condizione presente e sbloccare i vari aspetti della vita. Sia sul piano materiale (lavoro, relazioni e benessere) che sul piano spirituale (scopo dell’anima).