Quando si parla d’ipnosi si sente spesso l’espressione “stato alterato di coscienza”, un termine con il quale si presume che le condizioni più elevate di consapevolezza siano in qualche modo bizzarre o fuori dalla norma.
La definizione “stato alterato di coscienza” è del tutto inappropriata quando viene riferita all’ipnosi o alla meditazione.
Scopriamo insieme il perché…
Innanzitutto è bene considerare che, in realtà, esiste un solo stato di coscienza: la Supercoscienza, che possiamo chiamare anche Coscienza incondizionata o Coscienza Universale. Ed è questa Supercoscienza che subisce alterazioni e modificazioni nel momento in cui si incarna sul piano materiale.
Sono quindi i tre stati caratteristici della vita terrena (veglia, sogno e sonno profondo) ad avere tutte le carte in regola per ricevere la definizione di “alterati”, dato che rappresentano la Supercoscienza filtrata verso il basso attraverso il cervello.
Per comprendere meglio, pensa alla Supercoscienza come alla corrente elettrica. La corrente elettrica è un’energia impersonale e imparziale esattamente come la Coscienza incondizionata. Quando la corrente passa, ad esempio, attraverso il filamento di una lampadina, produce un’alterazione nel filamento che ha come risultato l’emissione di luce. Se invece la corrente passa attraverso gli avvolgimenti di un motore elettrico, produce un altro tipo di alterazione che ha come effetto il movimento rotatorio del motore.
Per la Supercoscienza si verifica una cosa simile. Quando Essa si incarna in un corpo umano, avviene un’alterazione che si esprime attraverso i tre stati coscienziali della vita ordinaria: veglia, sogno e sonno profondo.
Perché è più corretto definire “alterati” gli stati di veglia, sogno e sonno profondo?
La Realtà ultima è sempre la Supercoscienza. Essa è al di là dell’illusione creata dalla mente quando entra in relazione con il mondo materiale.
- Lo stato di veglia è quindi “alterato” perché , in esso, la mente ha una percezione del mondo filtrata dai sensi, elaborata dai sistemi di credenze e distorta dai processi psicofisici di paura, pulsioni / repulsioni, ricordi, influenze karmiche ecc.
- Nel sogno la mente, pur essendo una, appare scissa in due: una metà produce la trama del sogno e l’altra metà la percepisce. Il tutto con una vividezza tale che le esperienze di sogno producono gli stessi effetti emotivi (paura, fame, gioia, dolore ecc.) delle esperienze di veglia.
- Il sonno profondo è forse la fase meno “alterata”, dato che in esso la coscienza si ritira in uno stato potenziale di quiete. Ma abbiamo comunque una distorsione in quanto nel sonno profondo non vi è consapevolezza.
E’ quindi chiaro che il vero problema è rappresentato dall’attività della mente in questi tre stati che definire “alterati” è un eufemismo.
Il segreto dell’ipnosi e della meditazione
L’obiettivo dell’ipnosi, come della meditazione, non consiste quindi nel produrre stati a noi estranei o alterati, ma di ricondurci verso ciò che REALMENTE siamo. Reintegrarci nella nostra natura Divina, riportarci nell’unico stato al di là dell’illusione e della sofferenza: la Supercoscienza.
Ciò che si fa con l’ipnosi o la meditazione, è un viaggio di ritorno verso il nostro Centro interiore. Possiamo definire l’ipnosi o la meditazione come un processo di rilassamento ascendente, il cui approdo è la Supercoscienza.
Il segreto consiste semplicemente nell’espandere le nostre facoltà ricettive, sia sul piano emozionale che mentale e, di conseguenza, il potere dell’intuito.