Spesso sento il motto “Libera la mente”; io lo cambierei in “Liberati dalla mente”! Liberare la tua mente è come dare a un ladro l’autorizzazione a svaligiarti la casa. Nell’ambiente degli scalatori c’è una storiella molto simpatica: “Un giorno un alpinista, mentre si stava arrampicando su di una parete particolarmente scoscesa, perse tutti gli appigli e iniziò a precipitare nel vuoto finchè non riuscì miracolosamente ad aggrapparsi ad un arbusto che sporgeva dalla roccia. Sospeso a centinaia di metri di altezza e ansimante di paura, l’alpinista gridò con quanto fiato aveva in gola: ‘c’è qualcuno lassù che possa aiutarmi?’. Subito si sentì una voce tonante dal cielo che disse: ‘lasciati cadere senza paura, io ti salverò’. Il poveretto guardò sempre più preoccupato il precipizio sotto di sè, stette qualche istante a riflettere sempre invaso dal terrore finchè gridò: ‘c’è qualcun altro lassù?'”.
Ho voluto raccontare questo buffo aneddoto perchè ci fa capire una cosa molto importante: tutti cerchiamo la libertà e la felicità ma quando ci viene chiesto di lasciar cadere la mente per ottenere la tanto agognata liberazione, ci tiriamo indietro intimoriti. Questo dimostra quanto siamo attaccati alla mente e a tutta l’immondizia che contiene, sofferenza compresa. Può sembrare un paradosso ma la sofferenza è la cosa a cui si rinuncia più difficilmente. Cercare la realizzazione soltanto sentendone parlare non serve a nulla, occorre fare. Occorre liberarsi della mente perchè fintanto che ne sei schiavo sarai destinato a sognare la felicità senza mai raggiungerla.