Negli ultimi anni, abbiamo scritto molto sulla reincarnazione e le “età” dell’Anima, come un modo per spiegare il processo di ricorrenza esistenziale – le nostre vite individuali che appaiono e scompaiono come le increspature del mare.
Una volta che abbiamo accettato la natura dell’esistenza della nostra anima, ci sono alcune importanti domande che sorgono. Qual è lo scopo della reincarnazione? In che direzione evolve la nostra Anima? E mentre maturiamo nell’età dell’anima, perché proviamo un crescente bisogno di “tornare a casa”?
Cos’è la reincarnazione?
Il primo aspetto che deve essere compreso è che la “reincarnazione” è una parola che ingloba molte ideologie differenti. Le antiche culture di tutto il mondo hanno creduto nella reincarnazione sin dall’alba dei tempi, e alcuni importanti sistemi religiosi hanno incorporato l’idea nei loro insegnamenti (ad esempio il Giainismo, il Buddismo e l’Induismo).
La reincarnazione di un “sé individuale” è possibile fino a quando credi che il tuo senso di “sé” – il tuo ego – sia reale.
Due identità che dimorano all’interno di due diversi corpi fisici, nel presente o nel passato, saranno due personalità molto distinte. Le nostre personalità sono, in larga misura, determinate dal nostro condizionamento ambientale e dalla genetica fisica. Tratti come l’ introversione o l’essere una persona altamente sensibile, ad esempio, sono determinati dalla nostra biologia fisica. Mentre tratti come la timidezza, l’autostima, l’orientamento ideologico e l’assetto emotivo, sono il risultato di condizionamenti psicologici ambientali e non dipendono da fattori legati alla reincarnazione.
In realtà, l’io è un fenomeno in transizione e in continua evoluzione. Puoi facilmente provarlo quando ti incontri con un amico che non vedi da 30 anni: sia tu che il tuo amico non sarete la stessa persona che entrambi siete stati in passato. “Io” è un fenomeno transitorio in continua evoluzione.
C’è qualcosa di immutabile
Anche se le nostre identità e sensi di sè sono in continua evoluzione, c’è qualcosa che rimane sempre uguale a se stessa da una reincarnazione all’altra. C’è qualcosa dentro di noi che è costante e continuo: si tratta della pura consapevolezza. Questa pura consapevolezza è il Testimone immutabile della nostra vita. Ed è questa pura consapevolezza a cui possiamo riferirci come la nostra Anima.
Questo è il primo concetto di base da assimilare per comprendere la reincarnazione: la continuità persiste, ma l’individuo scompare. E’ molto importante distinguere l’ego (o senso dell’io) dell’Anima. L’anima può essere paragonata alla seguente analogia: accendi una candela la sera e la lasci accesa tutta la notte. Quando la mattina spegni la fiamma, puoi dire che, quella che hai spento, è la stessa fiamma che hai acceso la sera prima? Non è la stessa fiamma, eppure in qualche modo ne è connessa.
In questo modo, possiamo comprendere la nostra anima come un’energia, o una fiamma che brucia sempre.
Mentre maturiamo nell’età dell’anima, arriviamo a comprendere la saggezza di questo principio. Nel momento in cui inizi a identificarti con le cose presenti o passate, inizi a creare una divisione tra te e il mondo intorno a te – ed è questa la radice di ogni disarmonia nel mondo.
Perché esiste la reincarnazione?
Quindi, se non siamo la stessa persona che si reincarna più e più volte – perché molte persone hanno ricordi di queste “vite passate”?
La psicologia junghiana ha fatto un ottimo lavoro nell’esplorare l’esistenza dell’inconscio collettivo (registri akashici) – un concetto che ci permette di spiegare come mai il nostro inconscio può accedere a ricordi di vite precedenti.
“Oltre alla nostra coscienza immediata, che è di natura completamente personale, esiste un secondo sistema psichico collettivo, universale, di natura impersonale. Questo sistema è identico in tutti gli individui. L’inconscio collettivo non si sviluppa individualmente ma è ereditato. Consiste di forme preesistenti, gli archetipi, che possono talvolta diventare consci e che danno forma definita a determinati contenuti psichici “.
Freud si riferiva a questi resti karmici come “residui arcaici “, o frammenti mentali, la cui presenza non può essere spiegata da nulla nella vita dell’individuo. Ma piuttosto sembrano forme primordiali, innate ed ereditate dalla mente. Il precursore della psicologia William James ha anche condiviso questa prospettiva, affermando: “Il nostro essere spirituale si eleva durante l’esperienza terrena. E, man mano che cresciamo in età ed esperienza, diventiamo più consapevoli di questo mondo più vasto intorno e dentro di noi. Quando moriamo è solo per entrare in una maggiore capacità. ”
L’inconscio collettivo
Essenzialmente, l’inconscio collettivo è formato da una riserva illimitata di ricordi. Alcuni individui, attraverso la meditazione o l’ipnosi regressiva, accedono a questi contenuti. Ricordando gli eventi della vita di una persona, di centinaia e talvolta migliaia di anni fa, effettuano balzi in avanti nell’evoluzione spirituale.
Ricordare per guarire
I ricordi del passato ci servono, nei nostri viaggi di esplorazione del sé, come modi per imparare e crescere.
L’idea è che, man mano che ricordiamo schemi di comportamento distruttivo ripetuti nel passato, possiamo liberarci da questi schemi. Liberandoci da questi schemi possiamo disporre di sempre maggiore energia animica per la nostra guarigione spirituale.
Per esempio: in una precedente reincarnazione avremmo potuto essere poveri e alla continua ricerca di denaro. Ma, una volta raggiunte le ricchezze, ci siamo resi conto di quanto fosse inutile tutto ciò. Questo ricordo può impedirci di commettere lo stesso errore nella nostra vita presente. E questo è esattamente il significato della Ruota dei Tarocchi.
Finché continuiamo a morire insoddisfatti da questa vita, portando desideri inquieti e aspettative superficiali, e finché continuiamo ad identificarci con i nostri falsi sensi di “sé” – continueremo a tornare in questo mondo fino a raggiungere la Realizzazione.
La nostra reincarnazione è un processo necessario per affinare la nostra anima, per liberarci dall’insoddisfazione e per aiutarci a placare la nostra sete spirituale.
Perché sentiamo il bisogno di “tornare a casa”?
È durante questo processo della nostra evoluzione dell’anima che maturiamo e cominciamo a sentirci estranei e isolati in questo mondo. All’improvviso, tutto sembra piatto, sterile e arido, e lottiamo immensamente per connetterci nei rapporti con le altre persone. Questo è quando sviluppiamo il desiderio profondo di ritornare alla nostra “vera casa” – alla nostra divinità o grembo cosciente – il luogo in cui sentiamo di appartenere e dove finalmente ci sentiamo di nuovo interi.
All’inizio, può sembrare un’esperienza terribile attraversare le prove che attraversiamo in questa vita – e questa viene spesso definita la notte oscura dell’Anima. Ma quando iniziamo a “crescere” spiritualmente, iniziamo a capire che il risveglio spirituale non è fatto solo di esperienze beate. Il risveglio spirituale abbraccia una causa molto più alta e profonda: la crescita collettiva della razza umana. Questo è qualcosa da cui noi, come individui, non possiamo mai separarci.
L’ultima reincarnazione è quella in cui ci risvegliamo, dove ci uniamo agli opposti, dove trascendiamo la separazione e la dualità e diventiamo interi per diventare veramente responsabili.
Reincarnazione e l’Anima risvegliata
L ‘”Anima Risvegliata” è il passo finale – la progressione dell’Antica Anima che ha subito un’immensa attività spirituale. È impossibile risvegliarsi completamente tutto in una volta – dobbiamo prima iniziare a svegliarci per brevi momenti, a volte spronati da un’Anima Antica.
Risvegliarsi è possibile solo per coloro che lo cercano e lo vogliono – per coloro che sono pronti a lottare con se stessi e lavorare su se stessi.
Devi volerti liberare dalla sofferenza come se i tuoi capelli fossero in fiamme!
E questo è ciò che un’Anima Risvegliata è: la sua falsa identità è morta, ha aperto l’ultima porta, ha visto attraverso la falsità del mondo e ha realizzato l’Unità che comprende tutti gli esseri e trascende tutti i confini. I mistici di ogni tempo e in ogni cultura hanno riferito che questa è la verità più alta.
L’evoluzione dell’Anima
Infatti, proprio come l’inconscio lavora su scala collettiva, così anche il “risveglio” avviene in ondate di consapevolezza collettiva. Alcune anime risvegliate, contemporanee nella loro reincarnazione, si trovavano in India come Gautama Buddha, Mahavira, Makkhali Gosala, Ajita Kesakambali – che diffondevano lo stesso messaggio, mentre in Cina c’erano Confucio, Lao Tzu, Mencius, Chuang Tzu, Lieh Tzu e in Grecia Socrate, Platone, Aristotele, Eraclito e Pitagora. Una delle affermazioni più confortanti mai fatte da Socrate fu: ” Nessun male può accadere a un uomo buono in questa vita o nella prossima. ”
Questo è il motivo per cui il nostro lavoro consiste nell’incoraggiare e sostenere l’evoluzione dell’anima, nell’accedere all’Energia Animica e nell’applicarla ai nostri viaggi collettivi di auto-realizzazione.