Quando si verifica un evento che non può essere compreso, o le conseguenze di tale evento non possono essere intellettualmente o emotivamente tollerate, il potenziale energetico ed emotivo dell’evento si blocca all’interno dell’individuo.
Detto in altro modo, in un evento traumatico, la paura e il dolore non possono essere gestiti e integrati nel normale flusso della vita.
L’energia congelata è trattenuta all’interno del corpo ma all’esterno o ai margini della soglia di consapevolezza.
Per comprendere meglio il processo di “congelamento” che può derivare da un’esperienza traumatica guarda il seguente video:
A volte l’energia congelata viene espulsa dal corpo fisico e trattenuta negli strati esterni del campo energetico della persona. Durante una lettura dei registri akashici la si percepisce come un’aura scura, una dissonanza o un peso che grava sulla persona.
Lo scopo del congelamento è proteggere, deviare il dolore e fornire distanza in modo che la consapevolezza cosciente dell’individuo non sia sopraffatta.
Soprattutto in presenza di traumi profondi o eventi pericolosi e violenti, questa è una risposta sana, protettiva, che rimanda l’elaborazione consapevole dell’esperienza a un momento in cui l’individuo può farcela.
Tuttavia, nel tempo, l’energia congelata può creare strane risposte fisiche. Ad esempio, dolore, mancanza di sensibilità o intorpidimento o risposte di panico innescate da eventi ricorrenti.
L’energia congelata può anche essere la radice di convinzioni personali, storie o paure di cui l’origine è persa.
Nel tempo, la paura ormai cristallizzata e il dolore possono spingere la coscienza a volere attenzione o risoluzione.
Incorporata al di fuori della consapevolezza diretta, la logica dell’intelletto avrà difficoltà a trovare un senso, spiegare o trovare un utile percorso di rilascio.
Alla fine la spinta al rilascio diventerà così insistente che la persona cercherà assistenza per lasciare andare il gravame e la tensione che si viene a creare col trattenere ciò che non ha senso logico ma richiede attenzione.
Rilasciare il trauma all’interno di qualsiasi lettura dei registri akashici spesso inizia con il tracciare l’origine della paura e del dolore, riconoscere le esperienze scatenanti e identificare dove si trova l’energia congelata.
I Registri Akashici descrivono quindi il percorso di rilascio che aiuta l’individuo a rivendicare i doni della comprensione e instillare nuova energia per sostenere la verità in questo momento e nel passaggio verso una guarigione e un ritrovato equilibrio.
Con coraggio, la guida dei registri akashici porta la pace, attraverso una chiara comprensione, alla persona che cerca di liberare la propria paura, risolvere dilemmi di lunga data e rispondere a domande a cui il buon senso non potrebbe rispondere.
Il rilascio alleggerisce il carico, libera i confini della consapevolezza e ripristina l’equilibrio.
L’ottimismo ritorna e la vita è piena di nuove possibilità e direzioni.
Per sperimentare il rilascio del trauma all’interno della Lettura del Registro Akashico, il punto di partenza sono le tue preoccupazioni e paure, un sottile senso che qualcosa non va, dolore o intorpidimento incessante. Questi non sono sempre causati da traumi, ma questo è il punto di partenza.
Ecco alcuni esempi di domande che suggerisco per il rilascio del trauma:
- Perché ho questa paura? [nomina la paura]
- Qual è la mia paura più profonda e la sua fonte?
- Perché rispondo senza pensare in questa situazione? [descrivi la situazione]
- Come posso rilasciare il trauma attorno a questo evento? [descrivi l’evento]
- Questa sensazione è legata a un evento traumatico di cui non sono cosciente? [descrivi il sentimento]
- Perché ho avuto paura di questo per tutta la vita? [descrivi questo]