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7 pratiche spirituali per persone impegnate e stanche

Pratiche spirituali per chi non ha tempo

Liste infinite di cose da fare. Appuntamenti. Compiti incompiuti. Responsabilità a bizzeffe. Conciliare vita domestica e impegni lavorativi. La fatica e la frenesia della vita quotidiana…

Sei ancora stanco e sopraffatto?

Se sei come la maggior parte delle persone che vivono nella nostra società moderna, ci sono molte cose da fare. Anche il “rallentare” può sembrare un altro compito nella nostra lista infinita di cose da completare entro la fine della settimana.

Ora, non sono qui per salire su un podio e parlare delle virtù di semplificare la vita, assumere meno impegni e muoversi più lentamente. So che queste cose le sai già.

Quello che più mi interessa, invece, è questa domanda:

Come possiamo rimanere internamente equilibrati e connessi in un mondo che ci sta sballottando a destra e a sinistra?

Le pratiche spirituali devono davvero essere così elaborate come sembrano apparire sui social media e in molti libri e corsi?

Come qualcuno con un sistema nervoso altamente sensibile che è incline all’esaurimento e al burn out, mi pongo questa dannata domanda per tutto il tempo. E ho intenzione di condividere con voi quello che ho imparato.

Pratiche spirituali (ovvero, cosa intendo con esse)?

Le pratiche spirituali sono quei rituali significativi in ​​cui ci impegniamo e che ci spostano oltre la nebbia della mente e dell’ego, nel regno dell’Anima e dello Spirito.

Ogni razza, cultura e periodo storico ha utilizzato pratiche spirituali, dai rituali dell’aldilà eseguiti per i morti nell’area paleolitica, fino all’uso moderno delle app di meditazione e all’uso interculturale dei mantra per cantare e pregare.

Qual è lo scopo delle pratiche spirituali?

Quando ci impegniamo in pratiche spirituali, stiamo uscendo dall’identificazione con il pensiero e la forma , ed entriamo nel regno dell’eterno Ora o istante presente (che è l’unico momento in cui siamo veramente vivi).

Lo scopo della pratica spirituale è quello di “destrutturare” la nostra realtà consensuale, accuratamente costruita intorno alle convenzioni socio-culturali,  in modo da poter recuperare la Realtà che si trova al di sotto, o al di là, di tutti i nostri sistemi di credenze, paure, ansie ecc..

Le pratiche spirituali, quindi, sono di natura sovversiva e liberatoria: agiscono come un “pulsante di ripristino” che libera il nostro mondo interiore dalla tirannia dell’ego che tutti noi ci trasciniamo dietro ogni giorno.

Attraverso la nostra pratica spirituale, apriamo una porta verso l’eternità.

Perché le pratiche spirituali non sono tutto ciò di cui abbiamo bisogno

Molte persone che si avvicinano alla pratica spirituale sono spaventate dai loro sentimenti. Sperano che la meditazione li aiuti a trascendere il disordine del mondo e li lasci invulnerabili ai sentimenti difficili. Ma questa è una falsa trascendenza, una negazione della vita. È paura mascherata da saggezza.

È allettante pensare che fare qualcosa come dire una preghiera sia tutto ciò di cui abbiamo bisogno per trovare un senso di vero benessere. Ma la realtà è che siamo sia umani che divini. 

Siamo mammiferi carnali governati da una corteccia prefrontale troppo sviluppata e manifestazioni uniche dello Spirito eterno e sempre presente.

Le pratiche spirituali non sono tutto ciò di cui abbiamo bisogno perché abbiamo anche bisogno di sviluppo emotivo, crescita, integrazione e guarigione. 

Cercare di usare la spiritualità per coprire i nostri sentimenti di vergogna, rabbia, dolore e paura è commettere quello che è noto come “bypass spirituale”: una sofisticata forma di evitamento del malessere con un aspetto spirituale scintillante che non risolve la nostra profonda sofferenza. 

Infatti, il bypass spirituale ci fa sentire peggio a lungo termine perché sopprime il nostro dolore, che alimenta il sé ombra dentro di noi, che alla fine alzerà la testa e causerà il caos nelle nostre vite (attraverso dipendenze, auto-sabotaggio, esplosioni di rabbia o peggio).

Lavora attraverso la tua spazzatura mentale per evitare questo problema

Senza sviluppare un sano senso di sé, possiamo anche imbatterci in un problema di fallacia percettiva – cioè, confondere le esperienze mistiche che possiamo avere durante la pratica spirituale, con esperienze infantili regressive prive di senso di responsabilità (proprio come quando eravamo bambini). 

Gli stati pre-personali (neonato/bambino) sono diversi dagli stati di coscienza transpersonali (o adulti maturi), in quanto gli stati pre-personali mancano di autocoscienza e sviluppo dell’ego maturo. 

Se non lavoriamo con l’aspetto psicologico del nostro essere per sviluppare una coscienza adulta matura, possiamo cadere nella trappola di utilizzare qualsiasi esperienza spirituale, che abbiamo durante le nostre pratiche meditative, per alimentare processi mentali infantili come il narcisismo spirituale e il materialismo .

Quindi, in breve, non puoi dipendere solo dalla tua pratica spirituale per risolvere tutti i tuoi problemi. È allettante, ma non funziona. Devi lavorare ANCHE con la tua mente .

Non puoi andare oltre l’ego senza prima disinnescare le sue funzioni più distruttive. 

7 semplici pratiche spirituali per persone impegnate e sopraffatte

Non tutti possono permettersi il lusso di trascorrere un’ora o due ore ogni mattina per dedicarsi ad una pratica meditativa. Per fortuna, le pratiche spirituali in realtà non devono essere complicate o prolisse.

Come autore, ricercatore e fondatore di questo sito Web, gestendo una casa, cucinando cibo, tenendo il passo con le faccende domestiche e affrontando numerose altre responsabilità da adulto con un corpo sensibile e una mente iperattiva, spesso mi trovo a corto di tempo ed energia. 

Ecco alcune delle mie pratiche spirituali preferite a basso consumo di tempo ed energia (P.S. scegline solo una o due, non sentire il ​​bisogno di farle tutte):

1. Fare una passeggiata nella natura

Almeno due volte alla settimana, mi piace fare una passeggiata di venti / trenta minuti all’aperto nella natura che riesco a trovare. Questo non solo fa muovere il mio corpo e mi mantiene relativamente in forma, ma può anche diventare una pratica di consapevolezza ed ecoterapia. Tre cose in una!

Ascoltare gli uccellini, sentire i miei piedi a contatto con la terra, guardare il cielo, sorridere alle persone: camminare offre un’opportunità per la consapevolezza attiva . Non sto dicendo che pratico religiosamente la consapevolezza (è anche il momento per me di ascoltare podcast o audiolibri), ma amo sentirmi connesso al mio corpo e alla natura quando l’umore me lo richiede.

Se è possibile, invece di andare in palestra, prova a fare una passeggiata o jogging all’aperto. Non solo è semplice, ma è anche un modo meraviglioso per riconnettersi con il proprio Sé più profondo.

2. Rallentare e preparare una tazza di tè

Probabilmente bevi tè o caffè, giusto? Ebbene, perché non trasformare quella semplice abitudine quotidiana in un rituale di gratificazione? 

Ogni volta che versi il tuo tè o caffè nella tua tazza, fallo consapevolmente, annusando l’aroma che si diffonde nell’aria. Senti il ​​calore della tazza sotto le tue mani mentre la porti alla bocca e concentrati sul gusto del tè/caffè mentre ti scorre dentro. 

Quindi, contempla qualcosa che già possiedi e che può farti sentire rilassato in questo momento. Ad esempio la presenza accanto a te di un animale domestico, un oggetto che suscita in te bei ricordi, o qualcosa di piacevole che ti è successo ieri. Ci sono infinite cose che possono allentare la tensione, anche se la tua vita è in un turbine di stress in questo momento.

Quindi qui abbiamo un’altra pratica tre in uno a bassa energia e basso sforzo : puoi goderti una tazza di tè o caffè, sentirti gratificato da qualcosa che già possiedi e creare un istante di tregua dallo stress.

3. Tenere un diario di cinque minuti

I diari di cinque minuti sono modi semplici ed eleganti per riconnettersi con il proprio io interiore su base giornaliera.

Procurati un diario o un quaderno con una bella copertina che sia in sintonia con la tua personalità.

Ecco alcuni semplici spunti a cui potresti voler rispondere per iscritto sul tuo diario:

  • Qual è l’intuizione profonda più importante che hai avuto nell’ultimo mese?
  • Quale abitudine, che prenderà il 2% della tua energia, ti darà molta più gioia oggi?
  • Se potessi fare una cosa per prenderti più cura del tuo bambino interiore, quale sarebbe?
  • Rifletti su una vicenda o un’emozione a cui sei attualmente legato. Perché non ti definisce?
  • Nomina una sincronicità che hai sperimentato oggi. Cosa ha significato per te?
  • Prendi nota di una cosa che già possiedi e che può renderti entusiasta (ad esempio ho una bella scrivania, indosso una bella camicia, ho un cane / gatto meraviglioso, sono felice di aver incontrato quel vecchio amico ieri ecc.)

4. Fai una lunga espirazione

Le lunghe espirazioni attivano il sistema nervoso parasimpatico che è responsabile dell’induzione di sensazioni di rilassamento e benessere. 

Se non hai abbastanza tempo per ricordare le sequenze di respiro yogico o fare una serie di esercizi di respirazione , fai solo una lunga espirazione. Inspira profondamente attraverso il naso e poi espira molto lentamente sempre attraverso il naso. In questo modo si attiva il nervo vago che calma il sistema nervoso. 

Simbolicamente e spiritualmente parlando, l’espirazione rappresenta il lasciarsi andare e arrendersi al Divino, quindi è una pratica spirituale semplice ma significativa se fatta consapevolmente e intenzionalmente.

5. Scegli un semplice mantra per radicarti e centrarti

I mantra hanno un significato antico in numerose religioni, ma non è necessario appartenere a nessuna religione particolare per farne uso. 

Alcuni semplici mantra che puoi utilizzare sono i seguenti:

  • So Hum (o Soham ) – Questo mantra lo puoi sincronizzarlo con il respiro. Inspira recitando mentalmente “So” ed espira recitando mentalmente è “Hum“. Quindi Hum si traduce in “Io sono Quello” o, in altre parole, “Io sono Uno con la Realtà”.
  • Om Mani Padme Hum – Trovo che questo bellissimo mantra sia abbastanza radicato ma espansivo allo stesso tempo. Viene spesso tradotto con “Il gioiello della coscienza è nel loto del cuore”. 
  • Aham Brahman – Questo mantra è semplice ma profondo. Imparare a riposare nell’Io Sono Brahman (o la Fonte di ciò che sei veramente) è una pratica centrale dell’autoindagine e del jnana yoga o il percorso dell’autorealizzazione. Consiglio di recitare questo mantra con le stesse modalità del “So Hum” e di riposare nello spazio di silenzio interiore che sorge dopo.

6. Meditazione musicale mentre lavori, cammini o svolgi le faccende domestiche

Ammettiamolo, la meditazione può essere difficile per una mente occupata e iperattiva (cosa che riguarda  il 99% degli occidentali). Stare seduti in silenzio per lunghi periodi di tempo può sembrare insoddisfacente e difficile da praticare, specialmente quando ti senti stanco o sopraffatto.

Se hai difficoltà con la meditazione convenzionale, perché non praticare la meditazione musicale? La musica è un modo piacevole per aiutarci ad essere presenti. A seconda della musica che scegli, puoi persino imbatterti in piacevoli  sensazioni che possono fornirti uno sguardo oltre il senso di separazione dal Sè.

Ascoltare in cuffia una musica rilassante a volume moderato mentre fai le faccende o prendi la metropolitana o porti a spasso il tuo cane può essere un modo bello e semplice per connetterti al tuo Sé più profondo. La meditazione musicale è ancora meditazione. La meditazione non si limita solo a sedersi su una stuoia una o due volte al giorno: la vera meditazione può essere in qualsiasi momento.

Puoi trovare alcuni audio specifici sfogliando il mio canale Youtube oppure visitando le sezioni “meditazione” e “musicoterapia” del sito.

7. La preghiera si adatta a qualsiasi momento

La preghiera non deve essere religiosa. Puoi pregare qualunque Fonte superiore in cui credi. Puoi pregare i tuoi antenati. Puoi pregare la terra o qualunque cosa ti porti un senso di conforto e gioia.

Spesso usiamo la preghiera come ultima risorsa “Ave Maria” quando la sventura si abbatte nella vita. Ma la preghiera può essere una conversazione bella e significativa tra te e il Divino. 

Forse la cosa migliore è che la preghiera può avvenire in qualsiasi momento o circostanza. Puoi sederti alla tua scrivania al lavoro e pregare. Puoi aspettare in fila al supermercato e pregare. La preghiera è un bel dono che serve a molti scopi.

Puoi pregare per te stesso, puoi pregare per i tuoi cari, puoi pregare per la terra, per la pace, per la chiarezza, per la guarigione, per la fine delle guerre, per la risoluzione e per qualsiasi cosa nel tuo cuore e nella tua mente.

Sebbene la preghiera non sostituisca l’azione compassionevole, può aprire il cuore, liberare la mente e sintonizzare l’Anima ai sussurri del Divino.

***

Le pratiche spirituali non sono separate dalla nostra vita quotidiana : la vita È la pratica spirituale. In altre parole, qualsiasi cosa tu faccia nella vita può diventare significativa se la impregni di consapevolezza.

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