La maggior parte delle persone che si avvicina per la prima volta al mondo delle regressioni a vite precedenti, è convinta che senza l’ausilio dell’ipnosi non sia possibile accedere a contenuti di vite passate. Inoltre la massiccia attività di marketing e di disinformazione che ruota intorno all’argomento, tende ad etichettare come “ipnosi regressiva” qualsiasi metodologia di accesso a ricordi di vite precedenti.
E qui bisogna fare alcune importanti considerazioni. Ipnosi è qualsiasi condizione della coscienza in cui l’attenzione è interiorizzata. Quindi, giusto per fare un esempio, anche quando siamo intenti a rimuginare sull’ultimo litigio che abbiamo avuto con il partner, siamo in ipnosi. Ogni volta che le nostre facoltà cognitive sono focalizzate su pensieri, dialoghi e immagini interiori, sensazioni o ricordi, siamo in ipnosi.
Per cui, associare il termine “ipnosi regressiva” esclusivamente al recupero di ricordi di vite passate è del tutto sbagliato. L’ipnosi regressiva (come forma di terapia olistica) è infatti utile anche per rielaborare e disinnescare traumi e blocchi della vita attuale.
Altri sono convinti che sia necessario raggiungere un livello d’ipnosi molto profondo per accedere a ricordi di vite precedenti. Anche questo è sbagliato e tra poco vedremo il perché.
Infine c’è chi crede che l’ipnosi sia uno stato in cui si perde conoscenza, controllo, si è costretti a cedere la propria volontà a terzi o si cade in un sonno profondo. Ebbene, anche in questo caso, mi dispiace dover far crollare un mito ma l’ipnosi non è niente di tutto ciò.
I ricordi di vite passate non sono sepolti in chissà quale abisso
Ora che abbiamo fatto le dovute premesse, passiamo a sfatare un altro luogo comune sulle vite precedenti. E’ credenza piuttosto diffusa che i ricordi di vite precedenti giacciano sepolti molto in profondità nell’inconscio e che quindi siano molto difficili da recuperare. Niente di più falso.
In realtà i ricordi delle nostre vite passate sono molto più in superficie e disponibili di quanto si creda. Negli anni ‘70 del secolo scorso, lo psichiatra Ian Stevenson, svolse una monumentale ricerca in cui raccolse una quantità immensa di testimonianze riguardanti bambini che ricordano esperienze di una vita precedente. Tutte queste testimonianze trovano riscontro in elementi della vita reale e dimostrano che i ricordi di vite passate possono tranquillamente affiorare anche in condizioni ordinarie della coscienza.
Nei bambini i ricordi sono spontanei e vividi. Purtroppo queste memorie vengono spesso etichettate come un imbarazzante frutto della fantasia, per cui il bambino tenderà ad archiviarle. Tuttavia si tratta di un oblio abbastanza leggero per cui, nell’età adulta, queste memorie possono riemergere facilmente.
Per un approfondimento sui vari tipi di memorie di vite precedenti consulta questo articolo.
Metodi per accedere a ricordi di vite precedenti
E’ quindi chiaro che l’ipnosi è solo uno dei tanti mezzi con cui è possibile richiamare ricordi di vite passate. Al di là di questo è bene ricordare di affidarsi sempre ad un professionista qualificato per effettuare una regressione con o senza ipnosi. Purtroppo mi capita spesso di lavorare con clienti in preda a forti crisi di ansia dopo che hanno effettuato regressioni “fai da te” utilizzando i video di auto-regressione che si trovano su Youtube.
La regressione a vite precedenti può portare immensi benefici e NON vi è alcun pericolo nel praticarla, a patto che si venga seguiti da una persona preparata e specializzata in queste metodologie.
I principali strumenti per accedere, utilizzare ed elaborare i ricordi di vite passate sono:
- Ipnosi regressiva
- Meditazione Jatismaran
- Processo delle Memorie Ancestrali (PMA®)
- Analisi dei sogni ricorrenti
- Sogni lucidi
E’ interessante notare che i metodi quali la Meditazione Jatismaran e il Processo delle Memorie Ancestrali (messo a punto dal Dr. Rossano Sambo), possono essere praticati con la guida dell’operatore anche on-line tramite collegamento video.
Quali sono i campi di applicazione delle regressioni a vite precedenti?
Le persone si rivolgono all’ipnosi regressiva e ai vari metodi di regressione a vite precedenti per molte ragioni diverse, tra cui le seguenti: dolori di varia natura, malesseri che la medicina tradizionale non riesce a spiegare, relazioni difficili, situazioni di lavoro, dinamiche all’interno della famiglia, mancanza di motivazione o scopo nella vita, schemi ripetitivi, effetti da abuso, violenza, incidenti, malattia, perdita, tradimento, autostima, ansia, shock, rabbia, abbandono, senso di colpa, senso di non appartenenza, solitudine, paura, fobie, depressione ecc.
Per approfondimenti su quando e perché fare una regressione a vite precedenti consulta questo articolo.