Esperienze di chi ha risvegliato la kundalini: ecco 3 storie di intenso e improvviso risveglio spirituale.
Cos’è il risveglio kundalini?
Nelle tradizioni mistiche dello Yoga e del Tantra, si parla spesso di esperienze che riguardano improvvisi risvegli della kundalini. Kundalini è una parola la cui radice lessicale in sanscrito è kunda, che significa “bobina” o “spirale”, è una potente forma di energia sottile che giace assopita nel primo dei sette chakra , il muladhara. Quando questa energia sale fino al chakra più alto, si traduce in un risveglio spirituale.
Molti ricercatori spirituali contemporanei e anche esponenti della psicologia transpersonale, hanno studiato il fenomeno del risveglio della kundalini, concentrandosi principalmente sui disturbi psicofisici che si verificano quando kundalini si risveglia improvvisamente.
Questo può causare gravi squilibri interiori che assomigliano a disturbi psichiatrici e spesso ingannano i medici inducendoli in un’errata diagnosi di malattia mentale. Può anche provocare problemi fisici, tra cui tremiti e scatti involontari, sensazioni diffuse o localizzate di bruciore o prurito e letargia. Le persone possono sentire voci, avere visioni di luce e fare esperienze mistiche.
È interessante notare che i testi orientali danno poca rilevanza a questi problemi. Al massimo, parlano di una certa volatilità dell’energia, descrivendola come “una corrente elettrica che sfreccia nel corpo, vampate di fuoco” o come “energia ardente”.
Il Vijnanabhairavatantra, un testo tantrico, descrive come stati depressivi e angoscianti possono manifestarsi se l’energia kundalini ritorna verso il basso invece di salire. Questo testo menziona anche che se lo yogi non si è completamente liberato del suo senso di identificazione con il corpo, da rancori, conflitti, sensi di colpa, blocchi emotivi ecc. può sperimentare tremore incontrollabile o altri fenomeni sgradevoli.
Presumibilmente, il motivo per cui questi testi non esplorano le difficoltà del risveglio kundalini è perché danno per scontato che il processo di risveglio si deve verificare sempre in un contesto controllato e sotto la supervisione di un insegnante. In tali circostanze, il risveglio avviene in totale sicurezza.
Questo mette in evidenza il punto che ho già citato: il risveglio è molto più dirompente quando una persona non è preparata per esso e non ha un quadro di riferimento per dargli un senso. E anche quando si verifica in un ambiente senza il supporto giusto.
Casi di risveglio energetico studiati durante la mia attività di operatore olistico
I risvegli improvvisi o prematuri della kundalini, sono comuni ma non come i risvegli attraverso la dissoluzione dell’ego. Nella mia attività professionale, per esempio, ho trovato trentacinque casi chiari di risvegli repentini.
Come la maggior parte degli altri casi di risveglio improvviso, i casi che ho trattato sono stati principalmente innescati da intensi tumulti esistenziali abbinati a stress intenso.
Di seguito riporterò 3 casi rappresentativi di altrettanti Clienti che mi hanno autorizzato a pubblicare la loro esperienza.
Il risveglio di Katia
Katia ha sperimentato il risveglio in seguito al forte trauma emotivo innescatosi poco dopo la morte di sua madre.
Una mattina, mentre era ancora nel dormiveglia, sentì la presenza di sua madre nella stanza e improvvisamente si sentì come impossibilitata a muovere il corpo o aprire gli occhi. Si sentiva come immersa in una bolla di calore e luce intensa. Provava allo stesso tempo paura e un senso di rassicurazione.
Nei giorni successivi, ebbe la sensazione di “energia che fluiva lungo il corpo come una corrente elettrica”. Di notte, quando chiudeva gli occhi, sperimentava visioni di colori indescrivibili e simboli mistici. Alla sua mete affioravano intuizioni spirituali a una velocità incredibilmente alta, come un flusso di dati che mostrava vite passate o scorci di storia umana. Durante le sue ore di veglia, notava una certa sensibilità nel “comprendere” le persone: era in grado di percepire i loro sentimenti, pensieri, dolori e vedere l’aura intorno a loro.
Katia non aveva mai seguito alcuna pratica spirituale e faceva un’enorme fatica a dare un senso alle sue esperienze. Temeva di essere “impazzita”, anche se era sicura che le sue esperienze fossero reali e frutto di una percezione della realtà accresciuta piuttosto che allucinatoria.
Per diverse settimane, non fu in grado di lavorare o gestire normalmente la vita quotidiana. I medici le diagnosticarono una depressione e soffriva d’insonnia. Aveva problemi a concentrare la sua attenzione e a conservare ricordi nel breve termine. Intuendo che la medicina convenzionale non poteva aiutarla completamente, si rivolse a me per un percorso spirituale integrativo alle cure mediche.
Ci vollero circa due anni per giungere ad una stabilità soddisfacente. Nel momento in cui questa integrazione ebbe luogo, Katia descriveva il suo stato di ritrovato equilibrio come caratterizzato da una costante consapevolezza psichica e spirituale:
“Una volta stabilizzata mi resi conto che avevo abilità insolite. Avvertivo una consapevolezza indescrivibile, un’espansione della coscienza, una capacità di leggere oltre il velo dell’illusione…
Mi sentivo in pace e in sintonia con tutto l’universo, una comprensione profonda di quelle che sono le ragioni e gli scopi dell’anima, Non avevo più bisogno di credere ma sapevo intuitivamente che la realtà fisica è solo una delle innumerevoli dimensioni della Creazione.
E come se camminassi sospesa tra due mondi. Sto imparando a vivere con la totalità del mio essere ogni esperienza che arriva e le cose semplici della vita. Avevo un discreto talento per la pittura che ora è accresciuto. Mi sento profondamente connessa con la natura e le sue infinite sfumature di bellezza, ne avverto le sue forze e i suoi cicli. Quando è successo la prima volta ho creduto di essere pazza, quando ho pensato di poter quasi comunicare telepaticamente con un albero, ma ora mi rendo conto che stavo solo captando l’energia sottile.
Mi sentivo una persona completamente diversa. Tutti i miei quadri interni di riferimento sono cambiati. Non sperimento più la vita come una sequenza casuale di eventi disconnessi e separati di cui sono semplicemente un passeggero o una vittima. Sperimento la vita come un’esperienza in cui io sono parte di un tutto, con una sorta di forza senziente o di una sensibilità sempre presente. Vivo come un’anima senza tempo godendo la mia esperienza fisica. Questa è la mia realtà quotidiana”.
La storia di Alberto
Come altro esempio, Alberto sperimentò un risveglio improvviso della kundalini durante un periodo molto stressante in cui era costretto a fare un lavoro che detestava intensamente, mentre sua moglie stava vivendo un lungo periodo di convalescenza e riabilitazione dopo una grave malattia.
Come egli racconta: “Ricordo di non aver dormito per una settimana, devastato da stress e preoccupazioni… Poi dal nulla, un mattino presto, mi è capitato quello che ora so essere un improvviso e incontrollato risveglio kundalini. Avvertivo dolori in tutto il corpo e scariche di energia potente lungo la schiena. Nella mia mente balenavano continuamente ricordi di vite precedenti mentre si faceva strada nel mio cuore un più chiara percezione dell’Universo e di Dio”.
Anche se Alberto non era pratico di spiritualità, lui, come Katia, era sicuro di trovarsi al centro di un fenomeno di profonda trasformazione mistica. Ma non c’era nessuno in grado di guidarlo in questa esperienza. Andò da uno specialista che lo trasferì in un ospedale psichiatrico dove fu ricoverato per alcuni giorni.
Inizialmente, era d’accordo con la diagnosi dei medici, credeva di essere impazzito e prese tutti i farmaci che gli prescrissero. Ma, dopo alcuni mesi, una volta che le sue condizioni cominciarono a stabilizzarsi, la sua certezza di aver subito una qualche forma di trasformazione positiva tornò.
Cominciò a fare lunghe ricerche sul web, che fu il modo con cui venne in contatto con me. Lo aiutai a dare un senso al suo nuovo sentire. Iniziò a praticare con costanza esercizi di alchimia spirituale e a rendersi conto di aver attraversato un risveglio spirituale.
Alberto descrive i cambiamenti che il suo risveglio gli ha portato così:
“Ho scoperto che non ero più in grado e non avevo nemmeno voglia di lavorare a tempo pieno. Dovevo lavorare part-time. Ero quadro dirigente in una grossa azienda chimica e non ce la facevo più, né fisicamente né mentalmente. Sentivo che quella vita non mi apparteneva più… Ora mi sono affrancato da tutti i desideri materiali. Pensavo che la mia vita sarebbe stata completa solo se avessi una bella macchina, una villa al mare, abiti costosi ecc. Al momento del mio esaurimento nervoso mi ero fissato con con queste cose e non ne avevo mai abbastanza. Tutto questo si è dissolto nel nulla e una pace incondizionata si è stabilita dentro di me”.
Ci sono voluti diversi mesi perché Alberto cominciasse ad avvertire un senso di stabilità e che gli effetti dirompenti della sua improvvisa trasformazione fossero completamente svaniti. Ma, alla fine, cominciò a sentire un potente senso di continuo appagamento e soddisfazione, uno dei cui effetti era un flusso di felicità e appagamento indipendenti dalla realizzazione di desideri materiali.
Riconosce che questo è uno dei più grandi cambiamenti che ha subito: “Ora non vedo l’ora di dedicarmi a me stesso e meditare… Non mi annoio più. Lavoro senza avvelenarmi con aspettative e scadenze e tutto quello che faccio nel tempo libero è leggere libri, andare a fare passeggiate e meditare. In passato, non potevo restare fermo per cinque minuti. Dovevo fare qualcosa o andare da qualche parte. Il passaggio da questo all’essere in grado di sedersi e non fare nulla è enorme.”
L’esperienza di Enrica
Come ultimo esempio, Enrica ha sperimentato un risveglio prematuro della kundalini dopo un ritiro yoga.
Aveva sofferto di una grave crisi esistenziale e, poco dopo il ritiro, sperimentò il suo primo episodio di risveglio improvviso kundalini, probabilmente innescato dalla pratica intensiva dello yoga. Enrica racconta: “ebbi diverse esperienze in cui la mia coscienza sembrava espandersi e scorrere in un flusso incontenibile di energia misteriosa”. Ne parlò con i medici ma si dimostrarono scettici e ostili.
Non sapendo più cosa fare, dopo alcune ricerche su internet si rivolse a me. Il lavoro di stabilizzazione fu lungo e impegnativo. Come ella stessa riferisce: “La mia mente stava diventando più tranquilla, e contemporaneamente la visione del mondo stava diventando più equilibrata. Durante una lunga passeggiata tra le montagne del Gran paradiso per la prima volta nella mia vita ho vissuto me stessa come coscienza. Sono rientrata a casa quella sera ancora sentendomi felice senza alcun motivo, e la mia mente sembrava un laghetto di montagna di calma incantata”.
Questo invece avvenne una mattina mentre meditava in mezzo alla natura:
“Ero in una dimensione vibrante di chiarezza, la mia mente era come immersa in una risata totale. Mi resi conto di una verità profonda, di cosa significava essere viva e poter percepire il mondo con quell’intensità… Ero stupita dalla qualità del colore del cielo, non era mai stato così prima, e la freschezza dell’ombra degli alberi, era come se il mondo fosse stato creato in quell’istante.
Mi sentivo una persona nuova. Le cose che mi davano noia non mi infastidivano più. Passo molto tempo nel presente ora, più di quanto abbia mai fatto, e posso calmare facilmente la mia mente quando voglio. La mia famiglia ha spesso osservato i miei cambiamenti positivi, e il mio psichiatra mi ha detto recentemente che sono una delle persone psicologicamente più sane che abbia mai incontrato.
La vita è semplice, è un miracolo, ed è da godere. Ogni momento è diverso; impregnato di possibilità. Se dovessi perdere tutto domani, non avvertirei il benchè minimo sconforto. Il modo più entusiasmante in cui posso vivere la mia vita è contribuire al benessere di chi chiede aiuto… Passo la maggior parte del mio tempo nel momento, e in molti modi incoraggio gli altri a fare lo stesso. Non manca nulla nella mia situazione attuale. Non mi sento a disagio con le emozioni. Tutte le cose difficili della mia vita mi hanno portato dove sono oggi, e sono molto felice di chi sono e di dove sono, quindi non etichetto più le esperienze come buone o cattive”.